Bruxelles – Seicento milioni di euro a sostegno della sicurezza alimentare (e non solo) dei Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico di fronte alla crisi del grano dettata dalla guerra in Ucraina. Sono le risorse che la Commissione Europea ha proposto oggi (21 luglio) di mobilitare dalle riserve del Fondo europeo di sviluppo per affrontare l’attuale crisi di insicurezza alimentare, con circa 20 milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti ucraini. Questi fondi sosterranno i paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, dipendenti dalle importazioni di cereali ucraini, a far fronte alla situazione, divisi tra assistenza umanitaria (150 milioni di euro), produzione sostenibile e la resilienza dei sistemi alimentari (350 milioni di euro) e il sostegno macroeconomico (100 milioni di euro).
La proposta del Berlaymont è stata annunciata dal capo dell’Esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, nel suo intervento di apertura alle Giornate europee dello sviluppo che hanno preso il via oggi a Bruxelles. “La guerra di aggressione della Russia sta mettendo a dura prova non solo la popolazione ucraina, ma anche quelle più vulnerabili in tutto il mondo”, ha denunciato. I 600 milioni di euro serviranno “per evitare una crisi alimentare e uno shock economico”, ha osservato.
Russia is blocking millions of tonnes of grains desperately needed across the world.
To help our partners we will mobilise an additional €600 million to avoid a food crisis and an economic shock.
This comes on top of an EU package of €3 billion for global food security.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) June 21, 2022
L’approccio di Bruxelles è su due fronti: portare più grano ai mercati globali e per aiutare i paesi più vulnerabili ad affrontare l’emergenza, ma anche rafforzare la capacità di produzione in loco nei Paesi più vulnerabili. I 600 milioni annunciati oggi si vanno ad aggiungere al pacchetto di 3 miliardi di euro per la sicurezza alimentare globale annunciati la scorsa settimana da von der Leyen, nel quadro della sua visita in Medio Oriente per affrontare l’insicurezza alimentare dei partner e al tempo stesso quella energetica del Continente (siglando un Memorandum di intesa con Egitto e Israele per maggiori volumi di gas all’Europa).
In quell’occasione, al fianco del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, la presidente ha annunciato in risposta alla “guerra contro il granaio del mondo” un sostegno immediato al Cairo per 100 milioni di euro, ma anche programmi di agricoltura e nutrizione, acqua e servizi igienico-sanitari nella regione del Nord Africa pari a 3 miliardi di euro, che saranno mobilitati “nei prossimi anni”. La solidarietà è al centro dei valori dell’Unione europea. I più vulnerabili stanno affrontando enormi sofferenze a causa dell’aggravarsi della crisi alimentare a seguito della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Con questi 600 milioni di euro aggiuntivi, rafforzeremo il nostro sostegno per affrontare la crisi, contribuendo nel contempo a sistemi alimentari sostenibili e resilienti”, ha commentato la commissaria per i partenariati internazionali, Jutta Urpilainen.