Bruxelles – Clausole passerella e revisione dei Trattati dell’Unione europea: nulla deve essere escluso nel processo di riforma dell’UE. La Commissione Europea ha pubblicato oggi (17 giugno) l’annunciata comunicazione su come dare seguito alle 49 proposte (con oltre 300 misure di emerse dalla Conferenza sul futuro dell’Europa, l’unico esercizio di democrazia partecipativa nella storia dell’UE che per quasi dodici mesi ha portato 800 cittadini – casualmente selezionati da tutti e Ventisette gli Stati membri – a sedersi sugli scranni dell’Emiciclo di Strasburgo per discutere di futuro dell’Unione Europea e per individuare con quali priorità andare a rendere più solido il progetto di integrazione comunitaria.
Dopo aver calato il sipario sui lavori della Conferenza, ora spetta alle tre istituzioni comunitarie – Commissione, Consiglio, Parlamento – (separatamente) individuare il modo con cui dare seguito a quanto proposto, ciascuno nel quadro delle proprie competenze e ciascuno secondo la propria “modalità di espressione”. Per l’Europarlamento era una risoluzione, adottata nel corso dell’ultima plenaria a Strasburgo con ampia maggioranza per chiedere al Consiglio dell’UE di convocare una Convenzione per dar vita a una revisione dei Trattati europei su alcune delle materie che lo richiedono, dall’energia alla salute, dalla politica estera all’architettura democratica dell’UE.
Oggi tocca alla Commissione pubblicare un documento molto vago (di sole 8 pagine) limitandosi nei fatti a ribadire quanto già detto da Ursula von der Leyen nel corso della cerimonia conclusiva a Strasburgo e dicendosi aperta a una revisione dei trattati, dove e se necessario. La presidente in quell’occasione si è espressa con forza a sostegno della revisione del principio dell’unanimità in seno al Consiglio, che il più delle volte blocca decisioni su temi importanti ma scivolosi quali la politica estera e l’energia. Un dibattito più che mai attuale ora, che le capitali trovano difficoltà a trovare compromessi anche sulle sanzioni contro la Russia per l’aggressione dell’Ucraina. La comunicazione conferma che una prima serie di nuove proposte sarà annunciata dalla presidente tedesca nel prossimo discorso sullo stato dell’Unione che si terrà a settembre (il terzo dall’inizio del suo mandato) e che le proposte confluiranno nel programma di lavoro della Commissione per il 2023.
L’Esecutivo si concentrerà sul trarre “il massimo” da ciò che è possibile nel perimetro dei trattati attuali, ma resta aperta alla modifica dei trattati “dove necessario”, si legge. Nella comunicazione si fa cenno anche a un altro modo per dare seguito alle proposte, sfruttando le cosiddette “clausole passerella” per passare a un voto a maggioranza qualificata in alcuni settori politici dove ora è richiesta l’unanimità. L’opzione è una procedura introdotta dal Trattato di Lisbona che consente di modificare i Trattati europei attraverso una modalità semplificata, permettendo in seno al Consiglio europeo il voto sulla singola proposta di modifica senza l’unanimità degli Stati ma con una maggioranza qualificata. Palazzo Berlaymont si esprime a sostegno di un approccio di questo tipo per quanto riguarda l’energia, la fiscalità e per aspetti importanti della politica estera e di sicurezza comune come sanzioni e diritti umani.
Come promesso, la Commissione conferma che ci sarà in autunno un evento di feedback della conferenza per dare modo ai cittadini che hanno partecipato di essere aggiornati sul processo in corso. “I cittadini europei ci hanno fornito idee ricche e di ampio respiro per migliorare la nostra Unione: 49 proposte dettagliate e oltre 300 misure per migliorare la vita di tutti i giorni. Per costruire un futuro migliore. Abbiamo promesso di seguire. La comunicazione di oggi è il primo passo in tal senso. Starò sempre al fianco di coloro che vogliono riformare la nostra Unione in meglio”, ha commentato von der Leyen. Il tema dell’apertura di una convenzione per riformare i trattati sarà sul tavolo dei capi di stato e governo al Vertice europeo del 23-24 giugno.