Bruxelles – Oltre all’energia, la sicurezza alimentare. Nell’agenda della presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen – in viaggio in Israele e in Egitto per stringere i rapporti con un Memorandum d’intesa trilaterale – rimane centrale il tema dell’accesso al cibo nei Paesi che rischiano di essere colpiti dalle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, o, come l’ha definita la stessa numero uno dell’esecutivo comunitario nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, la “guerra contro il granaio del mondo”. La risposta sarà un aiuto immediato di 100 milioni di euro all’Egitto, ma anche programmi di agricoltura e nutrizione, acqua e servizi igienico-sanitari nella regione del Nord Africa pari a 3 miliardi di euro “nei prossimi anni”.
La decisione parte dalle valutazioni sulle esportazioni di grano dai porti dall’Ucraina, bloccate dall’esercito e dalla marina russa nel Mar Nero. Nel contesto degli sforzi per liberare le 20 milioni di tonnellate di grano “intrappolate” nei depositi ucraini, l’UE sta valutando anche l’impatto sui Paesi partner: “L’80 per cento delle vostre importazioni di grano proviene da Russia e Ucraina, è reale in Egitto la preoccupazione per la sicurezza alimentare e i prezzi del cibo“, ha sottolineato von der Leyen, ribadendo che Bruxelles è “al vostro fianco”. Lo stanziamento di 100 milioni di euro sul breve termine si pone l’obiettivo di “aumentare la capacità di stoccaggio del grano”, ma anche di “fornire finanziamenti per le imprese rurali e gli agricoltori“.
La strategia però si proietta anche sul lungo termine, per affrontare una situazione che rischia di diventare strutturale. Al Cairo i leader della Commissione e dell’Egitto hanno discusso “intensamente” del potenziamento della produzione alimentare globale, con un impegno diretto dell’Unione nella regione nordafricana. I 3 miliardi di euro che arriveranno per i programmi agricoli andranno a sostenere sia i sistemi alimentari sia gli sviluppi tecnologici, come quelli di precisione, l’intelligenza artificiale e le nuove colture in risposta ai cambiamenti climatici. “Per noi è importante che la produzione di cibo sia migliorata e aumentata, riducendo la dipendenza da altre regioni”, ha sottolineato von der Leyen, riconoscendo “l’interesse comune” di garantire “forniture stabili di cibo di qualità e a prezzi accessibili per tutti”.
Rivolgendosi ad Al-Sisi, la presidente della Commissione Europea ha messo in chiaro che “l’Egitto sarà al centro di questo grande cambiamento“, ma comunque all’interno di una cornice di risposta globale alla crisi di sicurezza alimentare: “È importante trovare soluzioni eque per tutti e fare attenzione ai più Paesi vulnerabili”. Non è un caso se pochi giorni fa la Banca Mondiale ha annunciato il finanziamento per 150 milioni di dollari delle iniziative dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) contro l’insicurezza alimentare anche in Afghanistan, attraverso programmi di sussistenza alle popolazioni rurali e di aumento della produzione locale dei piccoli agricoltori.