Bruxelles – Quasi un miliardo di euro di multa per abuso di posizione dominante sul mercato dei microchip. O forse no. Dopo quattro anni, il Tribunale dell’UE ha rovesciato la decisione dell’antitrust comunitario che, nel 2018, aveva imposto un’ammenda di 997 milioni di euro a Qualcomm. Il colosso dell’high-tech, tra i maggiori produttori al mondo di semiconduttori, non pagherà nulla a causa di irregolarità procedurali e di un’analisi inesatta della condotta contestata alla multinazionale.
La direzione generale guidata da Margrethe Vestager aveva colpito Qualcomm per l’esistenza di accordi – da febbraio 2011 a settembre 2016 – che prevedevano premi a titolo di incentivo nei confronti di Apple per l’acquisto di chipset in banda base LTE, dispositivi che permettono a smartphone e tablet di collegarsi alle reti cellulari. Proprio questi accordi – di esclusiva, secondo la Commissione Europea– avrebbero scoraggiato la società di Steve Jobs dal passare ai fornitori concorrenti, producendo effetti anti-concorrenziali.
Con la sentenza di oggi (15 giugno) il Tribunale dell’UE ha annullato integralmente la decisione della Commissione. Innanzitutto per irregolarità durante la costituzione del fascicolo di causa che, secondo il Tribunale, hanno leso il diritto della difesa, cioè di Qualcomm. “Nel contesto del diritto della concorrenza”, come riporta la sentenza, la società doveva avere la possibilità, “durante il procedimento amministrativo, di far conoscere il proprio punto di vista sulla veridicità e la rilevanza dei fatti e delle circostanze addebitate”, “nonché sui documenti utilizzati dalla Commissione”. Possibilità che però, secondo il Tribunale, non sarebbe stata data a Qualcomm per intero, soprattutto per la mancanza di alcuni documenti, come le registrazioni di alcuni colloqui fatti durante l’indagine.
“La Commissione non ha fornito un’analisi che permetta di sostenere le conclusioni secondo cui i pagamenti in questione hanno effettivamente ridotto gli incentivi di Apple a passare ai concorrenti di Qualcomm per ottenere le forniture di chipset LTE per alcuni modelli di iPad da lanciare nel 2014 e nel 2015”, hanno dichiarato inoltre i giudici. L’analisi della Commissione non è stata effettuata alla luce di tutte le circostanze di fatto pertinenti, prosegue il Tribunale, e di conseguenza, “essa è viziata da illegittimità”.