Bruxelles – L’Unione europea non è pronta a dire addio al Green pass per viaggiare in Europa e ha deciso di prorogare di un anno, fino al 30 giugno 2023, il regolamento che lo ha messo in funzione, in scadenza a fine giugno (ha validità di 12 mesi). Parlamento e Consiglio dell’UE hanno raggiunto ieri sera (13 giugno) un accordo sulla proposta della Commissione europea per mantenere in vigore il quadro normativo del certificato COVID digitale dell’UE per altri 12 mesi, mettendo le mani avanti nel caso in cui dovesse diffondersi una nuova variante di coronavirus da preoccupare al punto da far richiudere le frontiere ai Paesi dell’UE.
La proroga è vincolata a un obbligo per la Commissione di valutare entro sei mesi (fine 2022) se lo schema è ancora necessario, sulla base degli ultimi pareri scientifici del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e il Comitato per la sicurezza sanitaria. L’Esecutivo dovrà pubblicare una relazione ed eventualmente una proposta per accorciare la durata del regolamento, se la situazione epidemiologica dovesse essere meno preoccupante.
“Dall’inizio della pandemia di COVID-19, abbiamo visto la situazione evolversi costantemente, così come i nostri strumenti. Con oltre 1,8 miliardi di certificati emessi, due cose sono chiare: la situazione epidemiologica può cambiare rapidamente e il certificato digitale COVID dell’UE è stato uno strumento chiave per aiutarci a superare le maree che cambiano”, ha commentato il commissario alla Giustizia, Didier Reynders. “L’accordo di oggi ci aiuterà a continuare a facilitare i viaggi liberi e sicuri, qualora un aumento dei contagi rendesse necessario per gli Stati membri reintrodurre temporaneamente le restrizioni.
I welcome the political agreement reached by @Europarl_EN & @EUCouncil on the extension of #EUDCC by one year. As far the epidemiological situation requires it, MS will still be able to rely on this effective tool to control the spread of COVID-19 while safeguarding #freemovement pic.twitter.com/YhD4hC5JYM
— Didier Reynders (@dreynders) June 13, 2022
Come richiesto dalla Commissione UE, l’accordo prevede che gli Stati membri potranno rilasciare certificati ai partecipanti alle sperimentazioni cliniche e riconosceranno ulteriori tipi di test antigenici. L’Esecutivo ha proposto una modifica sulle regole attuali dei certificati COVID-19 per consentire a chi ha partecipato o parteciperà alle sperimentazioni di vaccini (diversi quindi da quelli autorizzati nell’UE) di ottenere ugualmente un pass valido per circolare senza restrizioni in UE, anche se poi non dovessero essere approvati al commercio. Molti Stati già lo fanno, ma soprattutto all’inizio dell’introduzione del Green Pass si è creato un vuoto normativo per tutte quelle persone vaccinate con una iniezione sperimentale – vedi il vaccino Reithera in Italia – che poi hanno avuto molte difficoltà a vedersela riconoscere.
L’accordo informale dovrà ora essere formalmente adottato sia dal Parlamento che dal Consiglio, affinché entri in vigore prima del 30 giugno, quando scadranno le norme attuali. Il voto tra tutti gli eurodeputati è previsto alla mini plenaria del 22-23 giugno, mentre per il Consiglio è probabile che il via libera arrivi alla riunione degli affari generali in programma il 21 giugno in Lussemburgo