Bruxelles – Accoglienza e aiuto, quello di cui hanno bisogno gli ucraini in fuga dalla guerra innescata da Mosca. Fin qui l’UE e i suoi Stati membri non hanno fatto mancare sostegno e assistenza, garantendo anche la mai fin qui attivata procedura di protezione speciale. Ma ora serve occuparsi di un aspetto a cui, probabilmente, in pochi hanno pensato: aiuto contro droga e tossicodipendenza. L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA), nel suo ultimo rapporto annuale, mette in luce la problematica delle di usi e abusi sbagliati. Da una parte ci sono quelli che hanno bisogno di aiuto immediato, a cui si aggiungono per cui serve prevenzione.
“Le persone che accedono al trattamento della tossicodipendenza in Ucraina rappresenteranno una piccola parte dei numeri di migranti che cercano rifugio nell’Unione europea”, la premessa contenuta nel documento. “Tuttavia, questi utenti avranno bisogno di una risposta immediata per garantire la continuità dell’assistenza personalizzata in base alle loro esigenze specifiche, che potrebbe includere servizi forniti nella loro lingua”. I centri preposti al recupero devono dunque essere attivati per le nuove richieste, ovunque i profughi arrivino. Ma serve anche sostegno psicologico e prevenzione per chi ancora non fa uso di sostanze stupefacenti ma potrebbe. Perché “più in generale, è probabile che le persone in fuga dal conflitto abbiano sofferto di grave stress psicologico, che le rende potenzialmente più vulnerabili a problemi di abuso di sostanze, soprattutto se non sono disponibili adeguati servizi sanitari e di sostegno”.
Servono dunque, già da ora, “risposte politiche e operative adeguate” per far fronte ad una situazione che rischia di sfuggire di mano. Per gli esperti dell’Osservatorio vi è pertanto “l’immediata necessità di valutare e affrontare le esigenze sanitarie e di sostegno delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina che fanno uso di droghe”. La questione la necessità di risposte contro droga e tossicodipendenza richiede ha in “alloggi e assistenza sociale requisiti probabilmente fondamentali” a fronte di una situazione generale in deterioramento.
La relazione dell’organismo europeo evidenza diversi fattori di preoccupazione. La ripresa della domanda dopo la pandemia e i confinamenti, una domanda forte di cocaina, la comparsa di droghe tutte nuove, al ritmo di «una alla settimana, ponendo così una sfida per la salute pubblica». Nel 2021 sono state segnalate per la prima volta 52 nuove sostanze psicoattive (NPS), portando a 880 il numero totale di nuovi prodotti monitorati dall’EMCDDA.