Bruxelles – Si alzano le barriere contro l’arrivo di persone migranti. L’Estonia e la Finlandia stanno cercando di legalizzare i respingimenti, inclusi quelli per chi ha diritto alla protezione internazionale, alle frontiere dell’Unione Europea. Gli emendamenti alle leggi sul controllo delle frontiere, qualora approvati, violerebbero le regole comunitarie.
A denunciare il caso estone è stata l’emittente locale ERR News. Con una crisi di governo in corso, il Paese – che finora si è distinto per l’accoglienza degli ucraini in fuga dalla guerra – starebbe lavorando a una serie di misure contro l’eventualità di migrazioni strumentalizzate, come quelle degli scorsi mesi a partire dalla Bielorussia. Riporta il disegno di legge: “La pressione migratoria creata artificialmente nella regione ha dimostrato che l’ordinamento giuridico estone deve essere preparato a gestire un simile attacco ibrido e a garantire la sicurezza in caso di un’emergenza migratoria di massa”.
Gli emendamenti prevedono che, in caso di minaccia all’ordine pubblico o alla sicurezza nazionale, l’autorità estone per il controllo delle frontiere possa rifiutarsi di accettare una domanda di asilo, se il richiedente è entrato in modo irregolare nel Paese. Nella pratica si tratta di ‘pushback’, respingimenti di persone con diritto alla protezione internazionale ai confini dell’Unione Europea. Pratiche illegali, secondo le regole comunitarie, come ha sottolineato anche il Consiglio estone per i rifugiati, definendo la mossa “una violazione significativa sia delle leggi internazionali sia delle leggi comunitarie”.
“Il diritto all’asilo è uno dei nostri diritti fondamentali. L’accoglienza delle persone che hanno bisogno di protezione è un obbligo morale riconosciuto dal diritto internazionale che non può essere facilmente eluso”, ha detto Eero Janson, a capo del Consiglio estone per i rifugiati. “Gli Stati hanno il diritto di sorvegliare i propri confini, ma ciò deve sempre avvenire nel rispetto dei diritti umani e del diritto di asilo – ha scandito Janson – esistono soluzioni migliori per le situazioni di immigrazione di massa rispetto al rimpatrio collettivo illegale in un Paese pericoloso”. La lettura finale del disegno di legge è prevista il 16 giugno.
Come in Estonia, anche in Finlandia è in corso un processo di revisione legislativa, per quanto il governo abbia concluso che una chiusura completa delle frontiere o una limitazione del diritto di richiedere asilo non sia possibile nemmeno in caso di emergenza. Negli emendamenti finlandesi è prevista, sempre in condizioni di emergenza, la possibilità di vietare, in via temporanea, il diritto di soggiornare o spostarsi in aree vicine al confine. Oltre a disposizioni supplementari sulla costruzione di barriere nella zona di confine. “La costruzione di barriere, come ad esempio recinzioni, consentirebbe di prepararsi meglio alle varie minacce che mettono a repentaglio la sicurezza del confine”, spiega una nota governativa, sottolineando come la Finlandia si stia “preparando alle attività di influenza ‘ibrida’ sia a breve che a lungo termine”.