Bruxelles – “Ora più che mai, l’Estonia ha bisogno di un governo funzionante, un governo che si basi su valori comuni”. Così la prima ministra Kaja Kallas ha annunciato la rottura della coalizione del Partito Riformatore Estone con il Partito di Centro di Jüri Ratas, aprendo di fatto la prima crisi di governo europea dallo scoppio della guerra in Ucraina.
“La situazione di sicurezza in Europa non mi dà alcuna possibilità di continuare a cooperare con il Centro, che è incapace di mettere gli interessi dell’Estonia sopra quelli del partito e delle sue varie fazioni”, ha spiegato Kallas in una nota. La leader, da febbraio tra le voci più critiche dell’Unione contro il Cremlino, ha licenziato venerdì (3 giugno) sette ministri del partito di Ratas, annunciando l’apertura dei negoziati con il Partito socialdemocratico e i conservatori di Isamaa, due partiti minori. Il motivo è l’ambiguità del Centro rispetto alla Russia di Vladimir Putin.
“Credevo che gli eventi del 24 febbraio e il genocidio commesso in Ucraina dalla Russia avessero aperto gli occhi di tutti i partiti nel Riijikogu (il Parlamento unicamerale estone, ndr) sull’importanza di avere un’intesa comune sui pericoli che stiamo affrontando sul piano dell’indipendenza in quanto vicini alla Russia”, ha continuato la capa dell’esecutivo: “Ci sono due partiti nel Riijikogu che, perfino nella situazione attuale, non sono in grado di unirsi e difendere la nostra indipendenza e i nostri valori costituzionali”.
Il punto di non ritorno sarebbe stato il respingimento di un progetto di legge che avrebbe introdotto l’obbligo dell’istruzione in lingua estone – oggi una minoranza utilizza ancora il russo – nelle scuole materne. Il voto contrario del Partito di Centro e del Partito Popolare Conservatore Estone ha affossato il provvedimento, nato in seno al Partito Riformatore. “Quando sono stata nominata primo ministro, ho promesso di dedicare i miei sforzi a garantire il futuro del popolo estone”, ha sottolineato Kallas nella nota, “la conoscenza della lingua estone è un prerequisito e un fondamento di ciò”. “In una situazione dove il Partito di Centro sta lavorando contro i valori essenziali dell’Estonia all’interno del governo, la cooperazione non è più possibile”, ha scandito la leader.
Il Partito di Centro ha una tradizione filo-russa piuttosto conclamata. Nel 2004 aveva siglato un accordo di cooperazione formale con Russia Unita di Putin, rigettato solo nel marzo 2022. Il mandato di Kallas, anche con un nuovo accordo di governo, uscirà dalla crisi tuttavia più fragile: una nuova coalizione con il Partito socialdemocratico e Isamaa porterebbe alla nascita di una maggioranza ristretta.