Bruxelles – Contrordine. Russia e Bielorussia non meritano più i fondi europei dello Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, e quindi i 26,2 milioni originariamente previsti per Mosca e Minsk prima che l’Ucraina venisse invasa ora vanno concessi proprio all’Ucraina e alla Moldova. E’ un altro degli effetti del conflitto russo-ucraino, con la Commissione europea che avanza la richiesta ufficiale a Consiglio e Parlamento UE.
Secondo le intenzioni dell’esecutivo comunitario, ri-orientare queste risorse già impegnate, senza quindi mobilitare soldi nuovi né freschi, si può venire incontro alle esigenze di rilancio di questi due Paesi. Concretamente, questo finanziamento da 26,2 milioni di euro può sostenere lo sviluppo dei servizi sanitari, rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche ucraine e moldave, sviluppare progetti di istruzione e ricerca o finanziare schemi di inclusione sociale e programmi di formazione professionale per i rifugiati.
“L’Ucraina e la Moldova sono partner fidati dell’UE”, sottolinea la commissaria per la Coesione, Elisa Ferreira. Parole non casuali. Russia e Bielorussia vengono di fatto scaricate ancora di più e una volta di più. Dei loro ‘signori’, Vladimir Putin e Alexander Lukashenko, non ci si fida più. Con Ucraina e Moldova, ricorda Ferreira, “l’UE è fortemente impegnata in una cooperazione a lungo termine con loro”. Per cui dare ai partner affidabile questi 26,2 milioni di euro e “avvicinare tra loro le persone che vivono su entrambi i lati del confine esterno dell’UE e rafforzare la collaborazione tra le regioni dell’UE e le parti interessate locali con i partner ucraini e moldavi è un passo concreto per promuovere la pace e la sicurezza nella regione”.
La decisione è coerente con le scelte fatte dall’esecutivo comunitario a partire dal 24 febbraio, momento dell’aggressione russa all’Ucraina. A seguito di questa azione, già “a marzo 2022 la Commissione ha sospeso la cooperazione con la Russia e il suo alleato Bielorussia“, ricordano a Bruxelles. Oggi l’ultimo tassello in ordine di tempo.