Bruxelles – Il Partito popolare europeo pronto alla riorganizzazione e al rinnovamento. A Rotterdam la principale formazione per seggi occupati in Parlamento UE e posti chiave nell’Unione europea si riunisce a congresso per il rinnovo delle sue cariche. Il tedesco Manfred Weber corre per la presidenza del partito, unico candidato e quindi prossimo alla nomina, mentre l’italiano Antonio Tajani cerca la conferma alla vicepresidenza.
Il vicepresidente e coordinatore unico gode di buona considerazione all’interno del partito, e una sua rielezione non appare particolarmente complessa, anche se tra gli 11 candidati uno ne resterà a terra. Si eleggono 10 vice, e l’italiano deve vedersela con Esther de Lange (Paesi Bassi), Mariya Gabriel (Bulgaria), Esteban Gonzalez Pons (Spagna), Johannes Hahn (Austria), Andrzej Halicki (Polonia), David McAllister (Germania), Siegfried Muresan (Romania), Petteri Orpo (Finlandia), Franck Proust (Francia), Dubravka Šuica (Croazia). Tajani potrà contare sul sostegno del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, atteso tra i partecipanti e pronto a sostenere l’ex commissario europeo e l’ex presidente del Parlamento UE.
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I membri del PPE colgono l’occasione anche per un confronto interno alla luce delle principali sfide politiche. Allargamento dell’UE con l’adesione dei Paesi dei Balcani occidentali uno dei temi di riflessione. Il dibattito tenuto a margine dei lavori del congresso, prima della sessione plenaria, conferma le intenzioni dei popolari a procedere verso l’ampliamento della famiglie a dodici stelle. “L‘avanzamento dell’allargamento può avere successo solo come responsabilità condivisa”, la linea di un PPE deciso a farsi promotore del cambiamento, rilanciato con l’Alto rappresentante per la Bosnia ed Erzegovina, Christian Schmidt. il capo della task force per i Balcani occidentali del Servizio per l’azione esterna, Jasna Jelisić, e il segretario generale del Consiglio di cooperazione regionale, Majlinda Bregu. Ma anche Ucraina in agenda.