Bruxelles – Turchia in uscita, Regno Unito in entrata, aumentano vertiginosamente le esportazioni, crescono anche le importazioni. È questo quello che emerge dai dati pubblicati oggi (mercoledì 25 maggio) da Eurostat, a proposito dei flussi di rifiuti negli Stati membri UE nel 2021. Rispetto ai livelli di riferimento del 2004, le esportazioni dall’Unione Europea sono cresciute del 77 per cento, per un volume pari a 33 milioni di tonnellate, mentre le le importazioni sono salite a 19,7 milioni di tonnellate (+11 per cento).
Secondo quanto emerge dai dati, la Turchia lo scorso anno si è ritagliata il ruolo di principale destinazione delle esportazioni di rifiuti dai Paesi membri dell’UE. Su 33 milioni di tonnellate complessive, Ankara ne ha ricevute quasi la metà, cioè circa 14,7 milioni di tonnellate: un volume che supera di tre volte la quota del 2004. Staccata di molto la seconda destinazione per volume di esportazioni, ovvero l’India (2,4 milioni di tonnellate), seguita da Egitto (1,9 milioni), Svizzera (1,7) e Regno Unito (1,5). Da sottolineare i dati relativi al Pakistan, settima destinazione complessiva, che è passata in meno di 20 anni da ricevere 100 mila tonnellate nel 2004 a 1,3 milioni lo scorso anno. Sul fronte opposto, la Cina è scesa da un picco di 10,1 milioni di tonnellate nel 2009 a 400 mila nel 2021.