Bruxelles – Si intensificano i contatti tra Armenia e Azerbaijan per tentare di trovare un accordo definitivo sulla pace nella regione del Nagorno-Karabakh. Ora è l’Unione Europea, per voce del presidente del Consiglio UE, Charles Michel, a spingere per negoziare il trattato di pace con un incontro a Bruxelles con i leader dei due Paesi.
Il presidente dell’Azerbaijan, Ilham Aliyev, e il premier dell’Armenia, Nikol Pashinyan, “hanno concordato di portare avanti le discussioni sul futuro trattato di pace che regola le relazioni inter-statali” tra i due Paesi, ha reso noto il numero uno del Consiglio al termine del confronto a tre di ieri (domenica 22 maggio). “La discussione è stata franca e produttiva, abbiamo esaminato in dettaglio le questioni umanitarie, compreso lo sminamento, gli sforzi per liberare i detenuti e per affrontare il destino delle persone scomparse”, ha aggiunto Michel, a proposito della situazione nella regione che un anno e mezzo fa aveva conosciuto una nuova ondata di escalation militare.
Il Nagorno-Karabakh, enclave armena a maggioranza cristiana nel sud-ovest dell’Azerbaijan (a maggioranza musulmana), è al centro di una disputa territoriale che dura da decenni tra i due Paesi ex-sovietici del Caucaso. Nell’ottobre del 2020 le tensioni erano degenerate in una vera e propria guerra tra Azerbaijan e Armenia, che ha portato a quasi 7 mila vittime civili in sei settimane di conflitto, prima del cessate il fuoco – mediato dalla Russia – che ha imposto all’Armenia la cessione ampie porzioni di territorio. Nelle scorse settimane sono scoppiate manifestazioni di protesta a Erevan, la capitale armena, contro l’avvio dei colloqui di pace del premier Pashinyan con il presidente azero Aliyev.
È per questo motivo che, di fronte alle difficoltà dei negoziati tra le due parti in conflitto (freddo o caldo) dal 1992 e al ruolo insostenibile di Mosca come mediatrice della pace, l’UE vuole tentare di ritagliarsi un ruolo storico nella regione del Caucaso meridionale. “Nelle prossime settimane” i team negoziali dei rispettivi ministri degli Esteri “porteranno avanti questo processo”, si legge nella dichiarazione post-vertice. “Oltre a questa pista, ho anche sottolineato a entrambi i leader la necessità di affrontare i diritti e la sicurezza della popolazione di etnia armena in Karabakh”, ha aggiunto il presidente Michel, annunciando un nuovo incontro di alto livello “entro luglio/agosto”. Per quanto riguarda le questioni di confine “nei prossimi giorni” si terrà la prima riunione congiunta delle commissioni di frontiera, per “affrontare tutte le questioni relative alla delimitazione del confine” tra Armenia e Azerbaijan e per cercare la soluzione migliore “per garantire una situazione stabile”.