Bruxelles – L’Italia ha un problema con l’estrema destra e i suoi movimenti politici. Sono tanti, sempre più violenti, sempre più istituzionalizzati. Uno sviluppo che “influenza il panorama politico e le relazioni dell’Italia con l’Unione Europea”, ma “non solo”. Ci sono seri rischi di ricadute sulla società, poiché l’avanzata dell’estrema destra “aumenta anche la minaccia della violenza dell’estremismo di destra e dei crimini ispirati dall’odio, con ripercussioni in particolare sulla sicurezza delle minoranze”. L’Italia, a Bruxelles, diventa un caso di studio. Un paragrafo di due pagine nel più ampio studio sull’estremismo di destra nell’UE, commissionato dal Dipartimento tematico per i diritti dei cittadini e gli affari costituzionali del Parlamento europeo su richiesta della commissione Libertà civili. Due pagine che mettono in luce disfunzionalità di un sistema Paese e chiamano in causa anche Lega e Fratelli d’Italia, considerati rispettivamente “partiti politici di destra radicale e nazionalisti radicali”.
Riferimento non casuale. Al contrario, si riconosce che “l‘Italia è tra gli Stati membri che sono stati colpiti dal crescente successo dei partiti populisti ed estremisti di destra“, tanto che “negli ultimi anni, i partiti politici di destra radicale e di estrema destra sono entrati nella politica tradizionale”. Si chiamano in causa le forze che siedono alla Camera e al Senato, e non solo. Vengono citate Casapound e Forza Nuova, organizzazioni che “hanno abbracciato campagne politiche ultra-nazionaliste e conservatrici, combinate con forti narrazioni xenofobe e antisemite, e ideologie ultrareligiose riguardo all’aborto, all’eutanasia e ai matrimoni omosessuali”. Tutte realtà che in Parlamento europeo hanno imparato a conoscere. Mario Borghezio, nel 2009, divenne eurodeputato in quota Lega grazie ai voti di Casapound, a riprova della vicinanza delle forze estremiste parlamentari ed extraparlamentari. A Bruxelles Borghezio si distinse per espressioni ingiuriose di stampo razzista nei confronti dell’allora ministra per l’Integrazione, Cecile Kyenge, esternazioni per cui scattò la sospensione dal gruppo.
C’è molto di più, però. Un sottobosco di associazioni e gruppi che desta attenzione. Almeno in Europa. Nel paragrafo dedicato all’Italia, si legge che “l‘uso della violenza e le ideologie antisemite sono sostenute anche da altri gruppi neofascisti di estrema destra, come Veneto Fronte Skinheads, Fascismo e Libertà, Hammerskin, Do.Ra”. Tra gruppi di ultra-destra e neo-fascisti, lo Stivale appare sempre più un problema. Le sigle proliferano, le autorità fanno poco o niente.
Lo studio redatto per la commissione Libertà civili non può fare a meno di raccogliere esempi di cronaca che mostrano il lato violento di questi movimenti. Si ricorda l’uccisione di due cittadini senegalesi a Firenze da parte di un attivista di Casapound, e l’uccisione dell’immigrato marocchino da parte del consigliere alla Sicurezza della Lega nord a Voghera, Massimo Adriatici.
Una situazione che desta preoccupazioni, per le sue ramificazioni. Non è passato inosservato a Bruxelles come in Italia gli stadi siano sempre più terreno fertile per questi movimenti. “Nel luglio 2019, un’operazione di polizia ha messo in luce i legami tra i gruppi di estrema destra e i tifosi violenti della squadra di calcio Juventus di Torino”, denunciano gli autori dello studio, preoccupati per le prospettive. “In Italia, negli ultimi anni è aumentata la popolarità dei gruppi di destra radicale e la mobilitazione dei singoli. I partiti politici di destra radicale e nazionalisti radicali, come Lega e Fratelli d’Italia, hanno ottenuto insieme il 40 per cento dei voti alle elezioni del Parlamento europeo del 2019 in Italia, mentre i sondaggi d’opinione più recenti del 2021 per le prossime elezioni politiche in Italia entrambi i partiti hanno voti superiori al 20 per cento”. A Bruxelles si guarda con preoccupazione alla prossima maggioranza che verrà.