Bruxelles – Punire l’aggressione russa all’Ucraina attraverso la creazione di un tribunale speciale ad hoc. È l’appello del Parlamento Europeo alle istituzioni dell’UE – soprattutto alla Commissione – nella risoluzione sulla lotta contro l’impunità dei crimini di guerra in Ucraina, approvata oggi (19 maggio). Il tribunale speciale andrebbe a integrare il lavoro della Corte penale internazionale (CPI) con sede all’Aia che, dal 2 marzo 2022, sta raccogliendo prove sui crimini commessi dalla Russia nel Paese.
Le competenze della Corte riguardano i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e i genocidi, mentre la sua giurisdizione è limitata per i crimini di aggressione, sanciti dallo Statuto di Roma. Proprio questo documento stabilisce che nel caso di aggressione da parte di uno Stato non aderente allo Statuto o sul suo territorio, “la Corte non esercita il proprio potere giurisdizionale”. Né l’Ucraina né la Russia hanno ratificato lo Statuto di Roma e gli emendamenti relativi al crimine di aggressione. “Dobbiamo colmare questo vuoto creando un tribunale speciale, che avrebbe la competenza di giudicare le autorità russe”, ha sottolineato subito prima del voto l’eurodeputata belga Maria Arena (S&D), relatrice della risoluzione per il gruppo dei socialdemocratici.
Una posizione condivisa anche da Rasa Juknevičienė, europarlamentare lituana del Partito Popolare Europeo: “Chiediamo alle istituzioni europee di sostenere la creazione di questo tribunale con le risorse necessarie e senza ulteriori ritardi”. “La Russia verrà sconfitta in questa guerra e di certo non ci sarà alcuna impunità”, ha incalzato invece Anna Fotyga (ECR), polacca, sempre con l’appello di un tribunale speciale, aggiungendo: “Sono felice che il mio Paese, con l’Ucraina e la Lituania sia a capo delle iniziative degli Stati membri per eliminare l’impunità russa”. Il 25 marzo 2022 Polonia, Lituania e Ucraina hanno annunciato un team investigativo congiunto per raccogliere le prove sui crimini di guerra e i crimini contro l’umanità, in collaborazione con l’Unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea (EUROJUST) e la partecipazione della CPI.
Dragoş Tudorache, intervenuto per Renew Europe, ha ricordato che “l’impunità non è un’opzione, Putin deve sapere che lui e la sua cricca risponderanno”. L’eurodeputato tedesco Nicolaus Fest (Identità e Democrazia) ha invece dichiarato: “I crimini di guerra sono crimini contro l’umanità e devono essere perseguiti”, ribadendo però che “non è competente l’Unione Europea per questo tipo di crimini e neanche dovrebbe esserlo, servono tribunali internazionali come quello dell’Aia”.
La vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, ha salutato inoltre l’arrivo dei 42 investigatori ed esperti forensi in Ucraina proprio per indagare sui crimini di guerra per conto della CPI: “È il team più numeroso mai inviato sul campo nella storia della Corte penale internazionale e questo è assolutamente un buon inizio. Non ci sarà pace e noi non avremo pace, finché non saranno puniti tutti gli orribili crimini di guerra a cui stiamo ancora assistendo in queste ultime ore”.
Nella risoluzione, il Parlamento Europeo ha rinnovato la condanna per l’aggressione russa all’Ucraina e i crimini finora riportati, chiedendo il ritiro immediato delle truppe e il rispetto dell’integrità territoriale del Paese. Gli eurodeputati hanno anche espresso preoccupazione per il rischio che le prove relative a crimini di guerra possano essere distrutte a causa del proseguimento delle ostilità, accogliendo la proposta – approvata poi sempre in giornata dal Parlamento Europeo – della Commissione del 25 aprile 2022 di estendere il mandato e le funzioni operative di EUROJUST, proprio a questo scopo. Con 560 voti a favore, 17 contrari e 18 astenuti, la proposta su EUROJUST dovrà essere adottata dal Consiglio dell’UE prima di entrare in vigore.