Bruxelles – L’importanza della “cooperazione”, del “multilateralismo” quale risposta ad azioni unilaterali. Janet Yellen non lascia nulla al caso. La segretaria al Tesoro americano condanna “l’aggressione ingiustificata” della Russia nei confronti dell’Ucraina, ed evidenzia come “le sanzioni contro Mosca sono un esempio tangibile di quello che possiamo fare quando si lavora insieme”. Dietro questa rinnovata partnership transatlantica si cela però il desiderio dell’amministrazione Biden di non impegnarsi troppo, di fare quello che la situazione richiede, ma limitarsi al minimo indispensabile. E’ vero che “la guerra della Russia sta avendo implicazioni sulla disponibilità di petrolio e gas”, e che l’Europa “sta attraversando difficoltà”, ma per farvi fronte il gas naturale liquefatto ‘made in USA’ non basterà. “Bisogna aumentare l’efficienza energetica, per ridurre la domanda energetica, e bisogna aumentare gli sforzi per le rinnovabili.
Le parole concilianti nascondono dunque l’insidia di una situazione da cui l’UE deve far fronte da sola. Yellen non chiude le porte in faccia all’Europa, ma chiaramente invita i partner a non chiedere energia. Il Brussels Economic Forum, l’evento annuale della direzione generale Economia e Finanzia della Commissione UE per discutere e ragionare sui principali fatti di attualità, diventa l’occasione per mettere le cose in chiaro ed evitare fraintendimenti. Agli europei che guardano all’altra sponda dell’Atlantico con rinnovate speranze, la segretaria al Tesoro offre lezioni di real-politik. Le risorse americane sono americane, e per non intaccare le riserve è bene per tutti ridurre la domanda energetica. E poi la Casa Bianca ha altre priorità, prima fra tutte la Cina.
Janet Yellen cita in più di un’occasione la Repubblica popolare, insiste sulla necessità di “coinvolgere” il Paese asiatico quanto più possibile laddove possibile. Pechino continua ad operare su mercato globale e scacchiere internazionale al di fuori degli impegni per il clima, con pratiche economico-commerciali considerate come lesive di concorrenza e interessi. E’ il principale competitor e per questo la priorità numero uno, e da questo punto di vista Yellen non può essere più chiara. Cooperazione, certo. Ma nel rispetto dell’agenda della Casa Bianca, che darà un aiuto all’Europa, ma non nella misura di cui l’Europa avrebbe bisogno.