Bruxelles – Il Coronavirus non è sconfitto, ma la situazione migliora a tal punto che l’allentamento delle regole sugli aiuti di Stato può avere fine. La Commissione europea annuncia l’eliminazione graduale del regime temporaneo introdotto il 19 marzo 2020 e poi prorogato, a più riprese, fino al 30 giugno di quest’anno. Per Bruxelles non c’è più motivo di continuare ad agire in deroga alla proprie regole, e la responsabile per la Concorrenza, lo spiega come meglio non potrebbe.
“Il miglioramento della situazione economica legato all’allentamento delle restrizioni è il motivo principale per cui abbiamo deciso di non prorogare il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato legato all’emergenza COVID”, scandisce Margrethe Vestager . “Finalmente oggi, dopo più di due anni, assistiamo a un complessivo miglioramento della situazione sanitaria in Europa”, con numero di contagio “sotto controllo” e un tasso di vaccinazione “relativamente elevato”. Grazie a tutto questo, “con la progressiva revoca delle misure restrittive, l’economia europea ha iniziato a compiere i primi passi verso la ripresa dalla crisi sanitaria”.
La fase emergenziale è dunque alle spalle, questa almeno la valutazione dell’esecutivo comunitario, che non vede ragione di continuare a puntellare l’economia come fatto finora. I governi dunque dovranno smettere di garantire aiuti pubblici alle imprese in difficoltà, anche se non in modo automatico e uguale per tutti.
Le misure di sostegno agli investimenti e alla solvibilità rimarranno in vigore rispettivamente fino al 31 dicembre 2022 e fino al 31 dicembre 2023. Nel frattempo per tutti gli altri ambiti l’eliminazione graduale del quadro temporaneo di aiuti pubblici “sarà coordinata, in modo che le imprese coinvolte non perdano improvvisamente il sostegno di cui hanno bisogno”, garantisce ancora Vestager, che si dice disponibile a “fornire tutti gli orientamenti e il sostegno necessari agli Stati membri durante questa fase”.
L’allentamento delle regole sugli aiuti di Stato ha visto l’esecutivo comunitario avallare circa 950 misure di sostegno tra tutti i 27 Membri dell’UE, per un totale di risorse messe a disposizione delle imprese stimato in oltre oltre tremila miliardi di euro. “Tutti gli aiuti approvati finora erano necessari e proporzionati”. Ora però questa necessità non c’è più.