Bruxelles – La pandemia da COVID-19 non è ancora alle nostre spalle e la “cooperazione globale è l’unico modo per prepararsi al futuro”. Parla in questi termini la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nell’annunciare in un videomessaggio l’impegno della Commissione per 400 milioni di euro a sostegno della vaccinazione nei Paesi bisognosi, in occasione del secondo vertice mondiale sul COVID-19, organizzato oggi (12 maggio) dagli Stati Uniti.
Il vertice, ospitato dal presidente statunitense Joe Biden e dalla vice Kamala Harris, ha visto Bruxelles e Washington impegnarsi in una dichiarazione congiunta per rafforzare la loro cooperazione in materia sanitaria, attraverso l’agenda USA-UE lanciata a settembre 2021 “per sconfiggere la pandemia globale, vaccinare il mondo, salvare vite umane e ricostruire una migliore sicurezza sanitaria”. Cinque gli obiettivi cardine dell’agenda che lega i due partner storici, che sono stati richiamati dai leader Biden e Von der Leyen nel corso dell’evento: equità vaccinale, rafforzamento delle catene di approvvigionamento globali e della produzione, coordinamento UE-USA per migliorare l’architettura della sicurezza sanitaria; e poi ancora preparazione per il futuro, rilevamento e monitoraggio degli agenti patogeni e, infine, ricerca e sviluppo di nuovi vaccini, terapeutici e diagnostici.
Mentre a Washington era in corso il vertice, a Bruxelles si è riunita per la prima volta la commissione speciale COVI del Parlamento europeo istituita per imparare dalle lezioni della pandemia da COVID-19 e scandagliare la risposta che l’UE ha saputo dare alla più grave crisi sanitaria che si sia trovata ad affrontare, mettendo in luce le carenze di una Unione in cui la materia della sanità è in capo (quasi esclusivamente) alle competenze nazionali. In audizione la commissaria competente per la salute, Stella Kyriakides, che ha informato i 38 eurodeputati membri della commissione di aver raggiunto un accordo di principio con la partnership farmaceutica Pfizer-BioNtech per ricalendarizzare le consegne di dosi dei vaccini verso il secondo semestre dell’anno, quando è molto probabile che ne avremo più bisogno e soprattutto quando ci saranno i vaccini adattati alle nuove varianti del Coronavirus.