Bruxelles – “Ho votato a favore” dell’embargo totale di gas e petrolio russi, “ma non possiamo decretare un stop da un giorno all’altro, perché rischieremmo di produrre problemi aggiuntivi all’industria”. Maria da Graça Carvalho non torna indietro, però chiarisce il significato del voto storico del Parlamento europeo che, in risposta all’aggressione russa in Ucraina, ha visto l’Aula chiedere di smetterla di acquistare energia presso il Cremlino. L’europarlamentare portoghese del Ppe, membro della commissione Industria, fa un breve punto della situazione politica, industriale e sostenibile, nell’intervista concessa a GEA.
Onorevole, la guerra in Ucraina e le sue ripercussioni mettono a rischio il Green Deal europeo?
“Crediamo di no. Anzi, è nostra convinzione che il Green Deal e la transizione sostenibile continuino ad essere una priorità, non solo da un punto di vista di sostenibilità ma soprattutto da un punto di vista di sicurezza energetica. Semmai quello su cui occorre discutere è come sostenere industria e società civile, stressate per il rincaro dei prezzi e l’interruzione delle catene di approvvigionamento. Dobbiamo aiutare di più”.
L’intervista completa a Carvalho è disponibile su GEA.