Bruxelles – Corsie di solidarietà su strade e ferrovie per aggirare il blocco nei porti sul Mar Nero, causati dall’occupazione russa, e facilitare le esportazioni di grano e cereali dall’Ucraina in tutto il mondo. La Commissione Europea ha lanciato giovedì un piano d’azione con il preciso obiettivo di aiutare Kiev, il “granaio del mondo”, con l’esportazione di almeno 20 milioni di tonnellate di cereali in meno di 3 mesi, entro la fine di luglio.
L’obiettivo, ha spiegato in conferenza stampa la commissaria europea ai trasporti, Adina Vălean, è urgente dal momento che l’Ucraina sta attualmente immagazzinando circa 40 milioni di tonnellate di grano, di cui la metà deve essere esportata entro la fine di luglio. Insieme a ovvie ragioni economiche e di sicurezza alimentare, il problema è quello di liberare capacità di stoccaggio per il prossimo raccolto. Kiev produce il 12 per cento del grano mondiale, il 15 per cento del suo mais e il 50 per cento del suo olio di girasole, ed è il principale esportatore di prodotti agricoli per i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente. L’invasione della Russia, iniziata lo scorso 24 febbraio, fa temere per la sicurezza alimentare su scala globale.
In circostanze normali, Bruxelles stima che il 75 per cento della produzione cerealicola ucraina venga esportata, e prima della guerra, i porti ucraini sul Mar Nero rappresentavano il 90 per cento delle esportazioni di cereali e semi oleosi. Circa un terzo delle esportazioni è destinato all’Europa, alla Cina e all’Africa. Per aggirare il blocco dei porti, Bruxelles punta su strade e ferrovie che però devono essere migliorate nel sistema logistico. “Migliaia di carri e camion” è in attesa di autorizzazione al passaggio sul lato ucraino. Bruxelles stima che il tempo medio di attesa per i carri sia di 16 giorni, mentre in alcune frontiere arriva addirittura a 30 giorni.
L’idea è quella di istituire una piattaforma logistica di incontro (matchmaking) per facilitare gli scambi tra gli operatori della catena per ottimizzare il flusso delle merci e chiederà agli Stati membri di introdurre punti di contatto dedicato per le corsie di solidarietà (una sorta di ‘sportello unico’) che consenta alle parti interessate di notificare eventuali problemi lungo la catena logistica. La Commissione chiede ai governi “la massima flessibilità” e di “garantire un organico adeguato” per accelerare le procedure ai valichi di frontiera, dunque sburocratizzare il passaggio delle merci per renderlo più veloce. Valuterà inoltre la capacità di stoccaggio disponibili nell’UE e si coordinerà con gli Stati membri per contribuire a garantire una maggiore capacità di stoccaggio temporaneo delle esportazioni ucraine, per liberare più spazio. Raccomanda inoltre ai gestori delle infrastrutture degli Stati membri di rendere prioritario il trasferimento dei prodotti agricoli che arrivano dall’Ucraina, e posizionare i caricatori mobili di grano e cereali ai terminali di confine per accelerare il trasbordo.
Queste le misure a breve termine, ma nel medio-lungo l’UE punta ad aumentare la capacità infrastrutturale di nuovi corridoi di esportazione dall’Ucraina, principalmente nel quadro del meccanismo per collegare l’Europa (CEF). Insieme al piano d’azione varato giovedì, Bruxelles ha adottato anche una decisione in vista della firma di un accordo ad alto livello con l’Ucraina, aggiornando le mappe per la rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), nell’ambito della politica della Commissione sull’estensione della rete TEN-T T nei paesi vicini e non UE.
“L’Ucraina è il granaio del mondo. Ostacolando le esportazioni vitali, la guerra del Cremlino sta minacciando la sicurezza alimentare in tutto il mondo”, ha ricordato in un tweet la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, annunciando il piano. “Oggi agiamo per facilitare il trasporto di cereali dall’Ucraina e affrontare le strozzature urgenti”.
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