Bruxelles – Fininvest non può detenere più del 9,99 per cento delle azioni di banca Mediolanum. Il Tribunale dell’UE respinge il ricorso presentato dalla stessa Fininvest contro la decisione della Banca centrale europea dell’ottobre 2015, quando aveva imposto questo dispositivo dopo la condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale nel 2013. I giudici di Lussemburgo confermano dunque la validità della decisione presa dalla BCE. Fininvest annuncia il ricorso, e il caso finirà quindi al vaglio della Corte di giustizia.
Nel 2015 la holding finanziaria Mediolanum è stata assorbita da Banca Mediolanum. In virtù della partecipazione nel capitale sociale di Mediolanum, Fininvest, detenuta in maggioranza da Berlusconi, è diventata azionista di Banca Mediolanum. In concreto, questa fusione mediante incorporazione è consistita in uno scambio di azioni attraverso il quale Fininvest ha acquisito giuridicamente azioni dell’ente creditizio.
A seguito dell’assorbimento di Mediolanum da parte di Banca Mediolanum, Bankitalia e la BCE hanno avviato una nuova procedura di valutazione dell’acquisizione di una partecipazione qualificata dei ricorrenti in Banca Mediolanum. In esito a tale procedura, la BCE, su proposta della Banca d’Italia, ha adottato una decisione con la quale ha rifiutato di autorizzare l’acquisizione di una partecipazione qualificata in tale ente creditizio. In particolare, la Commissione ha motivato la sua decisione con il fatto che il Berlusconi, oggi parlamentare europeo, non soddisfaceva il requisito dell’onorabilità applicabile ai possessori di partecipazioni qualificate.