Bruxelles – Il capo della chiesa ortodossa russa nella lista nera dell’Unione europea. La Commissione UE vuole estendere il congelamento di beni e la revoca dei visti a Cirillo, patriarca di Mosca. Il nome ricade nel sesto pacchetto di sanzioni e figura tra i 58 soggetti con cui l’esecutivo comunitario vorrebbe aggiornare l’elenco delle persone indesiderate e da punire per il ruolo giocato nelle operazioni militare russe in Ucraina. Fonti ben informate assicurano che al momento le proposte in tal senso non sembrano suscitare particolari riserve da parte degli Stati membri, anche se una conferma si avrà solo venerdì, quando tornerà a riunirsi il comitato dei rappresentanti permanenti.
Per il team von der Leyen il patriarca di Mosca ha giocato sin qui un ruolo chiave nella guerra di aggressione russa. Non solo non ha condannato l’accaduto, ma ha addirittura sostenuto pubblicamente l’operato. Inoltre, da quando è iniziato il riavvicinamento tra Stato e Chiesa dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, i legami tra il presidente russo Putin e il capo della chiesa ortodossa russa sono diventato troppo stretti.
C’è poi la questione economica e patrimoniale. Si considera Cirillo I abbia tesori personali per circa quattro miliardi di dollari, e lo si vorrebbe trattare alla stregua degli oligarchi di Stato, contro cui l’UE ha già imposto tutta una serie di limitazioni e restrizioni, inclusa la confisca dei beni.