Bruxelles – Apple non permette ad altri operatori di fornire modalità di pagamento alternativa a quella propria. Apple Pay è l’unica opzione possibile per possessori di dispositivi della casa di Cupertino o che hanno intenzione di fare affari con essa. Una pratica che la Commissione europea considera contraria alla libera e leale concorrenza, e per questo si avvia un’inchiesta per fare chiarezza e dissipare i dubbi che a Bruxelles si covano con sempre maggiore insistenza.
“I pagamenti mobili svolgono un ruolo in rapida crescita nella nostra economia digitale”, sottolinea la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, responsabile per Concorrenza e mercato digitale. “È importante per l’integrazione dei mercati dei pagamenti europei che i consumatori beneficino di un panorama dei pagamenti competitivo e innovativo”. Sfortunatamente, aggiunge, “abbiamo indicazioni che Apple abbia limitato l’accesso di terze parti alla tecnologia chiave necessaria per sviluppare soluzioni di portafoglio mobile rivali sui dispositivi Apple“. Al momento del pagamento, in sostanza, Apple potrebbe aver limitato la concorrenza a vantaggio della propria soluzione Apple Pay.
Today we have send @Apple a statement of objections. We are concerned that @Apple may have illegally distorted competition in the market for mobile wallets on @Apple devices. Now @Apple can answer our concerns.
— Margrethe Vestager (@vestager) May 2, 2022
Inizia ora l’attività di verifica. L’apertura del dossier non pregiudica l’esito degli accertamenti, anche se i tecnici della Commissione ritengono che iPhone, iPad e software di Apple formano un “ecosistema chiuso” per via della sola opzione di pagamento Apple Pay. Si teme abuso di posizione dominante, pratica proibita ai sensi del trattato su funzionamento dell’UE, e motivo di avvio di inchiesta per le pratiche nel mercato dello streaming musicale un anno fa.
La Commissione si prenderà tutto il tempo necessario per fare luce sul mercato dei portafogli mobili. Non c’è una scadenza per i casi sospetti di concorrenza. L’azienda della Mela rischia multe, la cui entità sarà eventualmente tutta da stabilire. Vestager non si sbilancia. “E’ prematuro” parlarne.