Bruxelles – È appena entrato in carica e già ha i giorni contati il nuovo governo di minoranza del Montenegro. L’esecutivo presieduto dall’ex-vice premier, Dritan Abazović, è stato approvato ieri (giovedì 28 aprile) dall’Assemblea nazionale con 45 deputati a favore su 81, ma gli è stato attribuito un mandato di un solo anno per preparare le elezioni nella primavera del prossimo anno. Nella coalizione di governo ci sono la piattaforma civica ‘Nero su bianco’ – dominata dal Movimento Civico Azione Riformista Unita (URA) di Abazović – il Partito Social Democratico (SNP), il Partito Socialdemocratico (SDP), il Partito Bosniaco e le due coalizioni etniche albanesi, con l’appoggio esterno dell’ex-opposizione del Partito Democratico dei Socialisti (DPS) dell’intramontabile presidente della Repubblica, Milo Đukanović.
“Condurrò un dialogo politico attivo per migliorare l’atmosfera nella società e ridurre la polarizzazione del Paese“, ha promesso il nuovo premier montenegrino nel suo discorso d’insediamento. “Non sono d’accordo che il Montenegro debba essere diviso in due parti opposte, ma si deve sviluppare come uno Stato civile attraverso il rispetto per tutte le differenze”, ha aggiunto, riferendosi al boicottaggio del voto da parte degli ex-alleati di governo, la coalizione filo-serba ‘Per il futuro del Montenegro’ (del premier sfiduciato, Zdravko Krivokapić) e quella moderata ‘La pace è la nostra nazione’ (dell’ex-presidente del Parlamento, Aleksa Bečić). Entrambi i leader della precedente coalizione hanno accusato Abazović di aver “tradito” il risultato delle elezioni del 30 agosto del 2020, che, dopo 30 anni di governo ininterrotto del Partito Democratico dei Socialisti di Đukanović, avevano cambiato gli equilibri politici. Il 4 febbraio era stata proprio la piattaforma civica ‘Nero su bianco’ a togliere l’appoggio al governo Krivokapić, appoggiando una mozione di sfiducia dell’opposizione.
Il premier Abazović ha già messo in chiaro che lo sviluppo economico e lo Stato di diritto saranno al centro della sua agenda nei prossimi 12 mesi: “Ci concentreremo sulla lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione, con un approccio di tolleranza zero”. Un impegno rafforzato da un mandato preciso e da una “volontà politica e un rafforzamento della cooperazione internazionale”, ha aggiunto il nuovo capo del governo del Montenegro. In questo senso si legge l’impegno per “accelerare le riforme e l’integrazione nell’Unione Europea“, superando la polarizzazione della scena politica che “impedisce la stabilità economica e sociale”.
Da Bruxelles è arrivato un messaggio di incoraggiamento al nuovo governo del Montenegro: “Crediamo che la determinazione politica possa contribuire ad accelerare il processo di riforma necessario, che riflette sia il lavoro sui valori europei, sia la volontà schiacciante dei cittadini di entrare nell’Unione Europea“, hanno commentato il relatore permanente del Parlamento UE per il Montenegro, Tonino Picula (S&D), e il presidente della delegazione dell’Eurocamera per il Montenegro, Vladimír Bilčík (PPE). Anche se negli ultimi mesi il Paese “ha perso del tempo prezioso nel suo viaggio europeo”, i rappresentanti dei cittadini dell’Unione hanno già fissato l’obiettivo di lavorare “quanto prima” con i nuovi rappresentanti montenegrini per favorirne il cammino verso l’UE, prima del ritorno alle urne nella primavera 2023.