Bruxelles – Trentasei anni fa l’incidente nucleare nel reattore numero 4 della centrale di Chernobyl, in Ucraina, che portò alla morte immediata di 31 persone e alla dispersione nell’atmosfera di grandi quantità di particelle radioattive. Oggi, l’UE lo ricorda come il più importante incidente nucleare verificatosi in Europa, con un occhio di preoccupazione per gli impianti nucleari ancora attivi in Ucraina, dal 24 febbraio invasa dall’esercito russo che ne minaccia a più riprese sicurezza e integrità.
“L’aggressione illegale e ingiustificata della Russia in Ucraina mette nuovamente a repentaglio la sicurezza nucleare nel nostro continente”, hanno avvertito in una nota congiunta l’alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, e la commissaria per l’Energia, Kadri Simson. Da quando l’invasione è iniziata, la Russia ha “preso di mira e occupato siti nucleari ucraini, danneggiando incautamente gli impianti”.
Nel giorno dell’anniversario dell’incidente avvenuto nel 1986, i due rappresentanti della Commissione hanno ribadito “la massima preoccupazione per la sicurezza nucleare e i rischi per la sicurezza causati dalle recenti azioni della Russia presso il sito di Chernobyl”, chiedendo a Mosca di restituire il controllo della centrale nucleare occupata di Zaporizhzhia alle autorità ucraine e di astenersi da qualsiasi ulteriore azione contro le installazioni nucleari presenti sul territorio invaso.
Da quando l’invasione è iniziata a fine febbraio, l’UE si è messa a seguire da vicino la situazione della sicurezza nucleare insieme all’ENSREG, il gruppo europeo dei regolatori della sicurezza nucleare (European Nuclear Safety Regulators Group), preparando un piano di emergenza nel caso in cui la Russia dovesse attaccare gli impianti nucleari presenti sul territorio ucraino. All’inizio dell’invasione le truppe di Mosca hanno usato l’impianto (inattivo e luogo di raccolta di combustibile esausto e rifiuti radioattivi) di Chernobyl come scudo e rifugio, per poi occupare anche la nucleare di Zaporizhzhya, il più grande impianto nucleare attivo in Europa,
“L’anniversario del disastro nucleare di Chernobyl, che ricorre oggi, ci ricorda quanto pericolosa sia questa fonte di energia. L’incidente che colpì la centrale nucleare ucraina è stata una ferita non si è più rimarginata. Quel disastro ha provocato morte, sofferenza, malattie e incalcolabili danni economici. Ricordare oggi Chernobyl con dignità equivale ad ammettere che l’energia nucleare non è purtroppo sicura al 100%. Per questa ragione, lavoreremo al Parlamento europeo per modificare le regole sulla tassonomia presentate dalla Commissione europea che considerano come investimenti verdi quelli per costruire nuove centrali nucleari. Non avremo mai più Chernobyl solo se saremo un Continente che produce e utilizza energie pulite. Investire nelle rinnovabili è un obbligo morale che dobbiamo onorare anche per tutti quelli che hanno sofferto a causa del disastro di Chernobyl”, così Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in una nota.