Bruxelles – Inflazione alle stelle a marzo, con l’indice del costo della vita che raggiunge quota 7,4 per cento nell’Eurozona, in aumento di un punto e mezzo percentuale in un solo mese (5,9 per cento a febbraio). L’andamento inflattivo è spinto al rialzo soprattutto dall’energia (+4,36 punti percentuali), e in maniera minore ma comunque significativa da servizi (+1,12 punti percentuali)), alimentari, alcol e tabacco (+1,07 punti percentuali)) e beni industriali non energetici (+0,90 punti percentuali).
Tra i Paesi di Eurolandia, le repubbliche baltiche e i Paesi Bassi registrano un’inflazione a doppia cifra, mentre tra le principali economie la Germania registra valori superiori alla media del 7,4 per cento. Livelli più bassi registrati a Malta, dove il costo della vita raggiunge il 4,5 per cento, oltre due volte il valore di riferimento della Banca centrale europea.
La stessa BCE vede nell’inflazione uno dei fattori di rischi al ribasso per crescita e ripresa economica dell’eurozona. Si teme una ricaduta su consumi e produzione. Fin qui nessuno ha parlato di stagflazione, poiché se è vero che si registra un elevato livello dei prezzi, non si ravvede la seconda componente, quella di un’assenza di crescita. Anche se quest’ultima rischia di restare soffocata dalle incertezze e dalle tensioni prodotte dall’aggressione militare della Russia in Ucraina.