Bruxelles – Tetto ai prezzi dell’energia, ora la Commissione europea ci pensa sul serio. “Stiamo discutendo di opzioni di più ampia portata, come la fissazione di prezzi regolamentati“. L’annuncio di Paolo Gentiloni non può essere accolto con favore in Italia, dove il presidente del Consiglio, Mario Draghi, lavora a tutto campo per cercare di avere una soluzione europea in tal senso. Il passaggio del commissario per l’Economia su misure utili a calmierare i listini, dunque, è la risposta che Roma attendeva.
Per ora un’apertura, visto che dettagli non ve ne sono. Gentiloni non entra nel merito di quello che è ancora un ragionamento, e non è dunque chiaro se la formula che l’esecutivo saprà produrre risponderà in pieno ai ‘desiderata’ di Roma. Ma certamente qualcosa si sta muovendo, sulla spinta di una guerra in Ucraina e tutte le conseguenze che porta con sé. Le incertezze sull’economia sono forti, e la congiuntura preoccupa sempre più. “L‘impennata dei prezzi dell’energia sta danneggiando la competitività delle nostre imprese e ha un impatto più grave sulle famiglie a basso reddito“, ammette il membro italiano del team von der Leyen.
Di fronte a una crescita mangiata dagli effetti della guerra, l’aumento dei prezzi è sempre più trainato dall’energia. Occorre correre ai ripari, e a Bruxelles la consapevolezza di dover fare qualcosa ormai è sempre più forte. “Abbiamo incoraggiato gli Stati membri a utilizzare un insieme di misure per contrastare i prezzi elevati dell’energia, dal taglio delle aliquote IVA al sostegno diretto ai gruppi più vulnerabili”, ricorda Gentiloni. “Questo è stato seguito da un nuovo quadro temporaneo per gli aiuti di Stato“. Ma adesso è il momento di “opzioni di più ampia portata”. E’ qui che ricade l’ipotesi di fissazione di prezzi regolamentati. L’Italia, lentamente e con qualche fatica, sembra vincere la sua battaglia politica.