Bruxelles – La Commissione Europea ha annunciato l’invio di aiuti umanitari per un valore complessivo di 20 milioni di euro al Libano, già in crisi economico-finanziaria, politica, sociale e oggi colpito da un ulteriore aumento dei prezzi causato dalla guerra in Ucraina. Lo Stato medio-orientale importa il 96 per cento delle sue scorte di grano da Kiev e da Mosca.
Dal default finanziario dichiarato nel marzo 2020, l’80 per cento della popolazione del Paese dei Cedri si trova sotto la soglia di povertà, pari, secondo le Nazioni Unite, a meno di 1,90 dollari al giorno (1,73 euro). Tra dicembre 2019 e ottobre 2021, il tasso di inflazione ha raggiunto in Libano il 519 per cento, con picchi del 1.874 per cento nei prezzi del cibo e delle bevande.
Questa situazione, già difficile, si è aggravata con il COVID-19 prima e con l’esplosione al porto della capitale, Beirut, nell’agosto 2020. Tra i danni dell’esplosione al Paese, materiali e psicologici, anche la diminuzione di magazzini per lo stoccaggio del grano. I silos, distrutti dallo scoppio nel porto, potevano immagazzinare fino a 120mila tonnellate di grano, pari a tre mesi di consumi.
Gli aiuti verranno utilizzati per contrastare l’insicurezza alimentare, ma anche per garantire l’accesso alle cure delle fasce di popolazione più a rischio. La distribuzione avverrà, come già per le risorse europee inviate nel Paese – 742 milioni di euro dal 2011 – tramite le agenzie dell’ONU, le ONG e altre organizzazioni internazionali che operano sul territorio.
“Negli ultimi due anni, le crisi politiche, economiche e finanziarie hanno messo milioni di persone in Libano nel bisogno di assistenza”, ha dichiarato la commissaria per la Gestione delle crisi Janez Lenarčič. “Il Covid-19 e l’esplosione al porto di Beirut hanno aggravato le sofferenze sia dei libanesi più fragili, che dei rifugiati siriani”, ha continuato la commissaria. “Ora, le persone sono messe alla prova dall’impatto globale che l’invasione russa ha avuto sul cibo e i combustibili. L’UE è con il popolo libanese e le comunità di rifugiati nel momento del bisogno”.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, sarebbero circa 2,5 milioni le persone ad aver bisogno all’interno del Paese. Di questi, 2,2 milioni sono cittadini libanesi, 208mila rifugiati palestinesi e 78mila migranti. A questi si aggiungono 1,5 milioni di rifugiati siriani.