Bruxelles – Italia, la ripresa può cominciare. La Commissione europea ha staccato l’assegno da 21 miliardi di euro per il rilancio in chiave digitale e sostenibile del sistema Paese. Dopo il via libera preliminare di febbraio, ora l’esecutivo comunitario eroga le risorse messe a disposizione attraverso NextGeneration EU, il meccanismo per la ripresa all’interno del quale ricade il Recovery Fund. Si tratta di un tesoretto composto da 10 miliardi di euro in sovvenzioni a fondo perduto e 11 miliardi di prestiti.
I pagamenti all’Italia nell’ambito del Fondo di ripresa si basano sulle intenzioni politiche. E’ stato approvato il piano nazionale di ripresa, che ora dovrà essere tradotto in pratica. Bruxelles eroga i 21 miliardi, ma ora viene la parte pià difficile, quella del loro utilizzo. I pagamenti “sono basati sui risultati e dipendono dall’attuazione da parte dell’Italia degli investimenti e delle riforme delineate nel suo piano di ripresa e resilienza”, ricordano i servizi della Commissione.
Per il momento comunque “buone notizie per l’Italia”, come sottolinea la presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, soddisfatta per gli impegni e le intenzioni del secondo beneficiario del Recovery Fund. Fin qui “l’Italia è sulla buona strada”, ha dato prova di credibilità, ed è giusto dare fiducia e fondi. “Complimenti”. E buon lavoro.
Buone notizie per l'Italia: The first payment under #NextGenerationEU – €21 billion for Italy – is now on its way.
Complimenti all'Italia.#NextGenerationEU is the opportunity of a generation. https://t.co/DCqsi6l5ow
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 13, 2022
Un invito a mettersi all’opera, da subito e per bene, che arriva in modo più esplicito dal commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. “E’ stato deciso stamattina il primo pagamento europeo per il piano di ripresa italiano, 21 miliardi grazie al raggiungimento degli obiettivi concordati”. Per evitare brutte sorprese e, peggio, brutte figure, la Commissione resta “al lavoro con le autorità italiane per continuare l’attuazione di NextGeneration UE”.
C’è molto da fare. L’Italia deve soddisfare 51 obiettivi e tappe fondamentali che riguardano diverse riforme e investimenti, dall’efficienza energetica nell’edilizia alla mobilità sostenibile, dalla digitalizzazione della pubblica amministrazione a quella del sistema di giustizia, dal miglioramento del sistema di gestione idrica allo sviluppo dell’idrogeno.
La tranche da 21 miliardi di euro si aggiunge al prefinanziamento da 24,9 miliardi concesso a Roma questa estate. Per l’Italia quindi un tesoretto da circa 47 miliardi di euro per le riforme concordate con l’Europa.