Bruxelles – L’Unione europea “farà tutto il possibile” per sostenere un’inchiesta trasparente e indipendente sui crimini di guerra della Russia in Ucraina. E’ quanto ha assicurato la Commissione Europea oggi (13 aprile) durante il briefing quotidiano con la stampa attraverso le parole dei portavoce Dana Spinant e Christian Wigand. Un’operazione che l’UE sostiene insieme a Kiev e agli Stati membri, con il sostegno delle sue agenzie specializzate, come Eurojust, l’Unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea.
Venerdì scorso la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è recata in prima persona in Ucraina con l’Alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, e nella città di Bucha hanno constatato con i loro occhi le “atrocità commesse contro la popolazione civile”, ha detto Spinant. Atrocità che non resteranno impunite. “L’UE farà tutto il possibile per sostenere un’inchiesta sui crimini di guerra in Ucraina, insieme alle autorità dell’Ucraina, gli Stati membri e le agenzie specializzate della UE. Abbiamo preso disposizioni operative, giuridico-legislativo e finanziaria per questa inchiesta”, ha spiegato la portavoce
Il lavoro del Berlaymont si articola principalmente su tre livelli. Ieri sera il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders ha inviato una lettera ai ministeri della Giustizia dell’UE per chiedere un coordinamento a livello europeo su questo tema e “ha chiesto ai ministeri di dare assistenza” rispetto alle richieste in arrivo dall’Ucraina.
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Il lavoro di coordinamento serve sulle richieste di fornire degli inquirenti per documentare i crimini, degli esperti, delle linee di comunicazione sicure e di formazione”, ha spiegato il portavoce Wigand. In secondo luogo, Bruxelles sta valutando inoltre di emendare in maniera temporanea il regolamento di Eurojust dando la possibilità legale all’Unità europea “di raccogliere e immagazzinare le evidenze sui crimini di guerra in Ucraina, soprattutto quelle audio e video”, ha continuato Wigand aggiungendo che la proposta dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Eurojust si occupa di crimini internazionali ma secondo Bruxelles non si è mai occupata di crimini di questa portata e quindi occorre pensare una piccola rivoluzione per adattarsi alla situazione.
In terzo luogo, l’UE ha dato vita insieme a Kiev a una squadra congiunta per raccogliere le evidenze dei crimini e “questa squadra collabora con la Corte penale internazionale”, ha spiegato il portavoce. Questi sforzi sono sostenuti finanziariamente dall’UE “con fondi per esperti, esperti e materiali”, ha proseguito Wigand, non spiegando però la portata di questo sostegno finanziario. Circa 7,5 milioni di euro, secondo le parole della Commissione, andranno a finanziare un progetto specifico a sostegno del “lavoro sulle persone scomparse”, ha sottolineato. Ha infine aggiunto che la missione consultiva dell’Unione Europea (EUAM) che era in Ucraina prima della guerra, sarà usata anche per cooperare sull’indagine e la raccolta delle prove sul campo, come ha anticipato Borrell al termine del Consiglio Esteri che si è tenuto lo scorso 11 aprile.