Strasburgo – Un incontro a settembre o ottobre per informare i cittadini europei di che fine faranno le loro raccomandazioni per il futuro dell’Europa. Quello che accadrà il prossimo mese all’evento conclusivo della Conferenza sul futuro dell’Europa è ancora incerto e nebbioso, ma è sicuro invece che quella del 9 maggio non sarà l’ultima occasione di confronto tra cittadini e istituzioni europee sulle proposte per cambiare l’Europa.
“A settembre o ottobre organizzeremo un evento di follow up con i cittadini in cui li informeremo cosa accadrà con le loro conclusioni”, ha confermato oggi (8 aprile) la commissaria Dubravka Šuica in un punto stampa a margine della plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa, in corso fino a domani a Strasburgo, nei locali del Parlamento europeo. Ha aggiunto di non poter fornire troppe altre informazioni su come sarà organizzato questo evento di follow up, ma che sarà meglio dettagliato in seguito. La plenaria in corso nella capitale alsaziana è la sesta e penultima, un’occasione per tutte le sue componenti (cittadine e politiche) per tirare le somme sulle 178 raccomandazioni finali formulate dai cittadini europei sul futuro dell’Europa, dalla riforma del sistema di voto alla richiesta di un esercito europeo.
La Conferenza è agli sgoccioli, dopo la plenaria di questo fine settimana se ne terrà un’altra alla fine del mese, e poi sarà il momento delle conclusioni finali. Il prossimo 9 maggio, giornata della Festa dell’Europa, si terrà un grande evento conclusivo a Strasburgo, i cui contorni sono poco definitivi anche a chi lavora all’interno del dibattito.
L’unica certezza è che in questa occasione verrà presentato ai tre co-presidenti della Conferenza – Suica per la Commissione, l’eurodeputato Guy Verhofstadt per il Parlamento Europeo e Clément Beaune, segretario di Stato francese, per conto del Consiglio UE – il documento conclusivo che sarà un sunto delle proposte e le misure per attuarle.
Il documento sarà il frutto dell’operato di 9 gruppi di lavoro divisi per le aree tematiche che sono stata al centro di questo confronto: Democrazia; Economia; Valori e diritti; Educazione, cultura e gioventù; Migrazioni; Trasformazione digitale; Clima e ambiente; Europa nel mondo (ovvero politica estera) e Salute. In sostanza, il lavoro che stanno facendo è quello di raggruppare per temi le quasi duecento raccomandazioni emerse in quasi un anno di lavoro tra gli 800 cittadini che sono stati coinvolti in questa iniziativa. A quel punto le istituzioni dovranno dargli seguito, con l’idea di continuare a tenere informati i cittadini in un altro evento che si terrà dopo l’estate. Ma è sempre più presente nelle parole dei tre co-presidente l’idea che questo esercizio di democrazia partecipativa si trasformi in qualcosa di molto più strutturale, ripetendo il confronto (anche se non con questa portata) ogni metà legislatura, per dare modo ai cittadini di “sentirsi coinvolti” nel dibattito europeo anche oltre la sola elezione dell’Europarlamento.