Strasburgo, dall’inviata – Riserve di gas piene all’80 per cento entro il primo novembre 2022 e al 90 per cento a partire dagli anni successi. E’ una maggioranza ampia di eurodeputati quella che a Strasburgo oggi (7 aprile) ha dato via libera alla proposta della Commissione Europea sul riempimento degli stoccaggi sotterranei di gas prima dell’inizio dell’inverno, per non trovarsi di fronte a potenziali carenze di gas quando la domanda è più alta. Un’iniziativa, che palazzo Berlaymont propone sotto forma di regolamento (quindi obbligatorio per tutti), che la Commissione Europea ha adottato il 23 marzo nel quadro di una serie di proposte per rispondere all’aumento dei prezzi dell’energia, trainati dalla crisi geopolitica con la Russia.
L’Eurocamera riunita a Strasburgo ha approvato la proposta attraverso una procedura d’urgenza (che consente all’Emiciclo di calendarizzare il voto in plenaria molto prima di quanto avrebbe fatto con una procedura standard) con 516 voti favorevoli, 25 contrari e 15 astenuti durante la sessione plenaria in corso a Strasburgo, aprendo di fatto la strada ai negoziati con gli Stati membri per un accordo politico tra le istituzioni europee da raggiungere quanto prima. Gli Stati devono ancora negoziare la propria posizione, ma anche in questo caso sarà valutata l’urgenza della proposta.
La proposta UE
Oltre alle riserve piene prima dell’inverno, gli eurodeputati hanno sostenuto l’idea della Commissione di obbligare tutti gli operatori di stoccaggio presenti sul mercato europeo ad avere una certificazione, per evitare rischi derivanti da interferenze esterne. Bruxelles va contro la compagnia energetica russa Gazprom, il principale fornitore di gas all’UE, accusato di aver mantenuto in questi mesi un comportamento anomalo sul mercato dell’energia e su cui Bruxelles ha avviato un’indagine approfondita.
La crisi dei prezzi del gas e dell’elettricità non è iniziata con l’invasione dell’Ucraina lo scorso 24 febbraio ma è dall’inizio dell’autunno che i Paesi europei combattono con il rincaro dei prezzi dell’energia. Gazprom ha rispettato i contratti a lungo termine con gli Stati membri per le forniture di gas, ma a fronte di un aumento della domanda di gas non ha aumentato le forniture all’Europea e ha tagliato le vendite spot. Questo, secondo Bruxelles, è un comportamento anomalo per un fornitore di energia.
Nella proposta originaria della Commissione europea è prevista inoltre la creazione di una task force – sulla scia di quella introdotta per negoziare le dosi di vaccino anti COVID – guidata dalla stessa Commissione Europea per negoziare e cercare approvvigionamenti di gas prima del prossimo inverno per sostenere gli Stati membri e mantenere anche i prezzi più contenuti potendo gestire la domanda. I governi avranno l’obbligo di monitorare i loro livelli di stoccaggio su base mensile e riferirli all’esecutivo comunitario, in modo da tenere sotto controllo il riempimento.
Secondo un’analisi condotta da ACER, la capacità di stoccaggio dell’UE rappresenta circa il 27 per cento del consumo annuo di gas dell’Unione Europea. Ci sono attualmente 18 Stati membri che dispongono di impianti di stoccaggio del gas, mentre i restanti 9 Stati membri senza stoccaggio rappresentano meno del 5 per cento del consumo annuo di gas europeo. Per la maggior parte (quasi 80 per cento) la capacità di stoccaggio dell’UE è costituita da falde acquifere e giacimenti esauriti, sfruttati per lo stoccaggio stagionale del gas.
In Italia, ci sono attualmente 3 operatori di stoccaggio: Stogit (una filiale di SNAM), Edison Stoccaggio e Ital Gas Storage. Insieme gestiscono complessivamente 13 concessioni, con
una capacità complessiva di stoccaggio di circa 18 bcm (miliardi di metri cubi) e una capacità massima di prelievo
di circa 300 Mcm/giorno (milioni di metri cubi al giorno).