Bruxelles – Da un lato misure a sostegno degli agricoltori europei per far fronte all’aumento dei prezzi di produzione, dall’altro aiuti finanziari per i produttori di Kiev. La Commissione Europea ha varato mercoledì 23 marzo il suo piano per la sicurezza alimentare europea di fronte alla guerra di Russia in Ucraina, mettendo sul tavolo un pacchetto di sostegno da quasi 500 milioni di euro ricorrendo alla riserva di crisi della Pac e liberando dai vincoli di produzione quasi quattro milioni di ettari per aumentare la produzione in Europa e far fronte al calo delle importazioni agroalimentari da Kiev.
Secondo le stime dell’Ue l’’Ucraina rappresenta il 10% del mercato mondiale del grano, il 13% del mercato dell’orzo, il 15% del mercato del mais ed è il più importante attore nel mercato dell’olio di girasole (oltre il 50% del commercio mondiale). I bombardamenti di Mosca hanno distrutto o semi-distrutto tutti i porti e punti di smercio del territorio, costringendo inoltre Kiev a limitare buona parte delle importazioni per garantire la propria sopravvivenza.
Dei 500 milioni mobilitati, poco più di 48 andranno all’Italia come quarto beneficiario della riserva di crisi dopo la Francia, la Spagna e la Germania. Gli Stati membri possono co-finanziare il pacchetto fino al 200% attraverso i fondi nazionali per arrivare a un pacchetto totale di 1,5 miliardi di risorse mobilitate. Gli Stati membri, secondo la comunicazione, devono notificare alla Commissione entro il 30 giugno 2022 le misure che adotteranno, il loro impatto previsto e i criteri di concessione degli aiuti e secondo Bruxelles dovranno rivolgersi agli agricoltori che sono i più colpiti dalla crisi.
Il piano include inoltre una deroga temporanea per il 2022 ai vincoli della Pac per consentire la produzione di colture per scopi alimentari e mangimi su terreni incolti (i cosiddetti “terreni a riposo”) e un nuovo quadro straordinario di aiuti di Stato per agricoltori e aziende agricole, per far fronte al caro dei prezzi di energia, fertilizzanti e produzione. Agli Stati membri si consiglia di anticipare di più i pagamenti diretti della Pac e viene introdotto un programma di ammasso privato per il settore delle carni suine, già in crisi durante la pandemia COVID-19 e compromesso dalla guerra in atto. Dal 25 marzo fino al 29 aprile, gli operatori possono chiedere aiuto per coprire parte dei costi di stoccaggio delle carni suine. La Commissione raccomanda inoltre agli Stati membri di ridurre l’Iva su alcuni alimenti essenziali.
Per sostenere i produttori di Kiev che continuano la semina anche sotto i bombardamenti della Russia, l’UE ha mobilitato contestualmente 330 milioni di euro per una strategia di sicurezza alimentare a breve e medio termine e garantire, per quanto possibile, che gli agricoltori possano continuare a produrre e a esportare. Mantenere agevole il passaggio di beni e materie prime agroalimentari da e verso Kiev “deve essere prioritario”, ha sottolineato in conferenza stampa presentando il piano il commissario competente Janusz Wo aprendo all’idea di “corridoi verdi” come richiesto da Kiev. Bruxelles è preoccupata per le barriere commerciali che potrebbero essere introdotte nello stesso mercato interno dell’Ue, che potrebbe portare “a carenze alimentari ancora maggiori”, ha detto il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis rispondendo a una domanda sul blocco alle esportazioni di grano imposto dall’Ungheria di fronte alla crisi ucraina. “Stiamo valutando la cosa e potrebbe esserci una infrazione delle regole del mercato unico” europeo. La Commissione dovrebbe pubblicare una comunicazione sulla necessità di mantenere il mercato unico funzionante. “Le barriere non sono la soluzione per rafforzare la nostra sicurezza alimentare”, ha aggiunto.