Bruxelles – Fa appello ai valori italiani di accoglienza, di solidarietà e di forza nelle relazioni personali il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso da remoto davanti al Parlamento italiano riunito oggi (martedì 22 marzo) in seduta comune informale. “L’Ucraina è il cancello dell’esercito russo per entrare in Europa, l’obiettivo dell’uomo che ha scatenato questa guerra è cancellare i vostri valori e ottenere il controllo delle vostre vite. Ma la barbarie non deve entrare”, ha avvertito il presidente ucraino, sottolineando però che “quell’uomo” – quel Vladimir Putin che non viene mai nominato (quasi a sfregio) – ha potuto organizzare l’invasione “finanziandola con le esportazioni di gas e petrolio verso l’Europa”.
Nel corso del suo intervento al Parlamento, Zelensky ha posto l’accento sulla situazione nel Paese, tra civili innocenti uccisi – in particolare i bambini, “117, questo è il numero da ricordare oggi” – e devastazione delle città: “Mariupol è una città grande come Genova, immaginatevela completamente bombardata e rasa al suolo, da cui le persone scappano a piedi, in macchina e in pullman”. Con questa immagine nella mente le deputate e i deputati italiani hanno accolto le parole del presidente ucraino: “Parlo da Kiev, che è importante per la nostra regione come lo è Roma per tutto il mondo. Vogliamo vivere in pace, ma ora siamo ai limiti della sopravvivenza”. Zelensky ha ricordato al Parlamento che “l’Ucraina da sempre è uno dei maggiori esportatori di viveri, ma come possiamo seminare e coltivare sotto le bombe, mentre il nemico distrugge i nostri campi?”
Dopo 27 giorni di invasione russa dell’Ucraina, Kiev chiede “nuove sanzioni e pressioni su Mosca“, in modo che “la Russia decida di sedersi al tavolo della pace, anzi, che una singola persona sia costretta a farlo”. Sempre Putin, l’innominato. Nell’immediato, Zelensky ha chiesto all’Italia di non essere più “un luogo di accoglienza per chi fa propaganda di guerra” e di “bloccare tutti i conti, immobili e yacht degli oligarchi russi“, senza dimenticare di ringraziare il Paese per l’accoglienza di circa 70 mila connazionali, “nell’attesa che possano ritornare a casa”. Sul lungo periodo invece sarà necessario “guidare gli sforzi di ricostruzione, insieme a tutta l’Unione Europea“, ha concluso il presidente ucraino. A margine dell’incontro virtuale con il Parlamento, Zelensky ha anche conversato con Papa Francesco: durante la videochiamata è emersa la richiesta di un ruolo di mediazione della Santa Sede per “porre fine alle sofferenze umane” causate dal blocco dei corridoi di soccorso da parte delle truppe russe.
Nella sua replica a Zelensky, il premier Mario Draghi ha ribadito senza mezzi termini davanti al Parlamento che “l’Italia è al fianco dell’Ucraina nel processo di integrazione nell’Unione Europea, vi vogliamo nell’UE”. Draghi ha sostenuto con fermezza che “davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte” e questo è dimostrato dagli aiuti sanitari e alimentari “inviati sin da subito”, dal congelamento di beni “per 800 milioni di euro agli oligarchi russi” e dall’accoglienza ai rifugiati, “di cui maggior parte sono minori e donne”. Il premier ha fatto riferimento al Decreto Ucraina approvato giovedì scorso (17 marzo) e alla risposta coordinata a livello UE e G7 per assistere Kiev contro l’invasione russa: “Siamo pronti a fare di più“, ha promesso Draghi, facendo riferimento a un possibile quinto pacchetto di sanzioni che prosegue con l’obiettivo di “indurre il governo russo al cessate il fuoco e a sedersi con sincerità al tavolo dei negoziati per la pace”.
Il premier Draghi ha ringraziato Zelensky di fronte a tutto il Parlamento italiano per “difendere anche la nostra pace, libertà, sicurezza e ordine multilaterale basato su regole e diritti che abbiamo costruito con fatica dal dopoguerra” e ha definito “eroica” la resistenza di città come Mariupol, Kharkiv e Odessa “su cui si sta abbattendo la ferocia di Putin”. Questa volta il nome dell’autocrate russo viene scandito a chiare lettere. “Siete una straordinaria testimonianza di come bisogna difendere i valori democratici, quando l’orrore sembra avere il sopravvento”, ha sottolineato il primo ministro. A sostenerlo anche i presidenti di Camera dei Deputati, Roberto Fico, e del Senato, Maria Elisabetta Casellati. “Con questa seduta vogliamo testimoniare nel modo più solenne possibile il sostegno dell’Italia all’Ucraina a fronte dell’ingiustificabile attacco russo”, ha dichiarato Fico, mentre Casellati ha affermato di “confidare nell’efficacia del sistema internazionale e degli sforzi dell’Unione Europea per incoraggiare lo sforzo della diplomazia, unica via di uscita dal conflitto”.