Bruxelles – Ucraina e Repubblica Ceca sono state ammesse ieri (21 marzo) nella Federazione europea delle istituzioni linguistiche nazionali (EFNIL) durante la sua assemblea generale straordinaria. EFNIL ora è composto da 45 istituzioni linguistiche che rappresentano 32 Paesi europei.
L’EFNIL, spiega una nota, ha anche deciso di sostenere l’Ucraina facilitando la comunicazione con le organizzazioni aderenti e rinunciando alla quota di adesione fino a quando non sarà stata ristabilita la pace in Ucraina.
EFNIL, inoltre, sostiene un’iniziativa dell’Accademia polacca delle scienze, che ha lanciato un programma a sostegno dei ricercatori ucraini in fuga dalle zone di guerra, in base al quale è stato chiesto a tutte le organizzazioni scientifiche di cui sono membri di rinunciare alle loro tasse per il 2022.
“Come istituzioni linguistiche, non c’è molto che possiamo fare in una guerra – afferma la presidente dell’EFNIL, Sabine Kirchmeier -, ma sosterremo i nostri colleghi ucraini in ogni modo possibile e promuoveremo il fatto che una comprensione pacifica è possibile, anche se parliamo lingue diverse”.
Kirchmeier aggiunge che “abbiamo molti buoni esempi di coesistenza pacifica di diverse comunità linguistiche nei nostri Paesi membri e stiamo mantenendo banche dati con informazioni aggiornate sulla pratica linguistica e sulla legislazione linguistica in Europa che sono aperte alla consultazione di tutti”.
Anche alcuni think tank europei, come la belga King Baudouin Foundation e l’European Policy Center (EPC), anch’esso basato a Bruxelles, offrono due borse di studio da 24.000 euro ciascuna per sostenere i ricercatori e il personale dei think tank ucraini, “il cui lavoro è ostacolato dalla guerra, per consentire loro di continuare le loro attività all’estero”.