Bruxelles – Abbiamo un calendario sui tempi di elaborazione della posizione del Parlamento UE sul Regolamento sull’Intelligenza Artificiale. L’11 aprile sarà presentato il progetto iniziale scaturito dal lavoro congiunto delle commissioni per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) e per il Mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO), mentre il voto definitivo in plenaria è previsto per la sessione di novembre, “al più tardi di dicembre”. Lo hanno confermato oggi (lunedì 21 marzo) i due co-relatori per il Parlamento UE, Brando Benifei (S&D) e Dragoş Tudorache (Renew Europe), che con un tempismo perfetto rispetto agli annunci di inizio anno hanno presentato alla stampa di Bruxelles le linee su cui si imposterà il lavoro di questo 2022 all’Eurocamera.
“Il lavoro di redazione del testo congiunto è in fase di sviluppo, abbiamo riscontrato molti punti di accordo su aspetti-chiave che permetteranno alla relazione di essere ambiziosa”, ha spiegato il capo-delegazione del Partito Democratico al Parlamento UE Benifei, precisando che “il testo conterrà solo gli aspetti su cui potremo già trovare un punto di accordo, mentre il resto sarà rimandato alla fase di emendamenti”. In questo modo “si potranno esprimere compromessi solo dove strettamente necessario“. Nel tentativo di avere una legislazione che sia “prima al mondo a livello orizzontale e di ampio respiro”, sarà necessario rispettare un calendario con scadenze stringenti: il 18 maggio la scadenza per la presentazione degli emendamenti, l’11 luglio per i pareri delle commissioni parlamentari coinvolte e a ottobre la votazione in commissione LIBE e IMCO. “Anche i co-legislatori del Consiglio dovranno seguirlo, in modo da aprire quanto prima i negoziati e non rischiare di arrivare tardi con questo regolamento“, ha avvertito Benifei.
Anticipando la presentazione ufficiale dell’11 aprile, Benifei e Tudorache (che domani presiederà la sessione di voto sul progetto di relazione sull’intelligenza artificiale nell’era digitale a chiusura dei lavori della commissione speciale AIDA) hanno elencato alcuni punti di accordo del progetto iniziale del Parlamento UE. In primis la definizione di intelligenza artificiale: “Non andremo a limitarla, non sarà troppo contenuta, e questo è un messaggio importante”, ha spiegato l’eurodeputato italiano. È poi necessario equilibrio nella catena di responsabilità, “per evitare lacune di obblighi di rendicontazione, anche nell’uso dei data set”. Il collega romeno ha poi posto l’accento sulla governance (“Non vogliamo 27 ambiti territoriali, che vanno a bloccare la coerenza nell’applicazione della normativa”) e sull’allineamento del testo con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR): “Ci sono aspetti di questa legge che vi interagiscono, come la biometrica remota, e la coerenza in materia di privacy è essenziale“.
Ma proprio su questo punto si aprono le crepe maggiori all’interno della maggioranza parlamentare. Sul divieto delle applicazioni di identificazione a distanza attraverso la biometria il Parlamento Europeo ha già dimostrato di potersi spaccare su più direttrici e questo sarà inevitabilmente uno dei temi che richiederà maggiore mediazione. “Come potete notare, non c’è ancora un accordo di partenza su alcuni temi importanti, su cui dovremo considerare quali maggioranze avremo il Parlamento”, ha puntualizzato Benifei. Tuttavia, “lavoreremo con uno spirito di collaborazione, sapendo che su alcuni punti ci saranno differenze più forti che richiederanno un compromesso importante”. L’obiettivo rimane comunque “procedere con il calendario su cui siamo tutti convinti”, ha concluso il relatore italiano.