Roma – “Spostare il termine al 2027, rimodulare i progetti per calibrare meglio il Piano”. Quello che nelle ultime settimane si era sentito solo sottovoce, il segretario del Partito democratico Enrico Letta lo espone con più chiarezza. “Lancio una proposta di buon senso, che a livello europeo è il momento di porre: spostare di un anno – spiega – l’esercizio di bilancio europeo e nazionale del PNRR, al 2027″. Questo mentre, in un susseguirsi di dichiarazioni che vista la situazione di guerra in Europa non è casuale, Paolo Gentiloni ipotizza un nuovo rinvio del ritorno alle regole del Patto di stabilità.
Il leader del PD ricorda che il Piano nazionale di ripresa e resilienza “nasce nel 2020 con il Next generation EU ma la gestione va dal 2021 al 2026. Il primo anno è stato dedicato all’elaborazione di progetti e l’esercizio di bilancio legato ai fondi strutturali terminerebbe nel 2027”. Secondo Letta con lo slittamento “si darebbe tempo al nostro Paese di rimodulare i progetti per presentare i bandi”.
Una riprogrammazione si renderebbe necessaria con “un quadro attuale che non è lo stesso di appena un mese fa, visti i prezzi aumentati di molto. Ecco perché serve tempo per ritarare i progetti e le richieste di finanziamenti”.
La proposta, seppur in forma interrogativa sottoposta in più occasioni anche al premier Mario Draghi e a diversi ministri, ha ricevuto l’identica risposta: per riprogrammare i tempi e i target del PNRR è necessario negoziare nuovamente con la Commissione europea.
Una possibilità che è prevista ma non è automatica, e la proposta di agganciare il programma speciale di Recovery con la fine del settennato finanziario europeo dovrebbe coinvolgere tutti i Paesi.
Enrico Letta ha rilanciato anche il tema della governance in Europa. “Con le sue regole attuali, unanimità e veti nazionali, l’Ue non regge le nuove sfide nei campi della politica estera, dell’energia, del sociale”, ha scritto su Twitter, “ci vuole una Convenzione Europea che cambi le regole, ora il momento per farlo”.
Intanto il conflitto sta mettendo a dura prova tutti i programmi dell’Unione europea che sta valutando giorno dopo giorno gli effetti della crisi, dall’energia, all’inflazione, che stanno rallentando la ripresa post Covid. “Valuteremo sulla base dell’andamento di questa situazione economica” una possibile proroga della sospensione del Patto di stabilità anche per il 2023” ha detto il commissario per gli Affari economici Paolo Gentiloni. La sospensione “era destinata a esaurirsi a fine anno – ha spiegato – certamente se la crisi assume dimensioni molto significative, non escludo che possa durare anche l’anno prossimo”.