Bruxelles – Sanzioni e non solo. L’Unione europea, nella sua strategia di risposta all’invasione russa in Ucraina, vuole insistere anche sul sostegno alla risposta militare di Kiev dando più soldi. L’Alto commissario per la politica estera e di sicurezza dell’UE annuncia l’intenzione di stanziare “altri 500 milioni di euro” a quelli già concordati a fine febbraio. “Dobbiamo continuare a mettere pressione alla Russia“, spiega Josep Borrell arrivando a Versailles per il secondo giorno di lavori del vertice informale dei capi di Stato e di governo dell’UE”.
E’ questa una delle principali novità di queste vertice. “Lo proporrò oggi ai leader, è il Consiglio europeo che deve decidere”. In caso di via libera i soldi potranno essere resi disponibili “immediatamente”. Alla luce della situazione attuale “le risorse fluiscono in maniera spedita”. Borrell dunque confida che si possa “raddoppiare il contributo dello European Peace Facility“, che appare più semplice rispetto all’altro grande tema sul tavolo dei Ventisette. Non c’è solo la questione di nuovi, altri 500 milioni, c’è qualcosa che riguarda tutto il blocco dell’Unione e il suo futuro.
La guerra russo-ucraina rilancia il dibattito sull’unione delle difesa. L’intesa di massima è investire di più, e su questo i leader sono d’accordo. Si tratterà di capire come rendere al massimo l’interoperabilità e la cooperazione. Il Belgio pone l’accento sulla guerra informatica. “Serve una maggiore integrazione dei nostri sistemi, soprattutto per quanto riguarda la cybersicurezza”, sostiene il primo ministri Alexander De Croo.
Intanto dall’UE sono arrivati 300 milioni di euro in assistenza macrofinanziaria di emergenza per sostenere le finanze dell’Ucraina. Si tratta della prima tranche del pacchetto di aiuti finanziari da 1,2 miliardi di euro annunciato un mese fa. “Questa crisi è senza precedenti e lo è anche l’unità e la velocità di reazione che le nostre democrazie hanno dimostrato finora”, ha sottolineato la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen: “Mi avete già sentito dirlo e lo ripeto con fermezza, l’Ucraina prevarrà”.