Strasburgo (dall’inviata) – Requisiti di sostenibilità, etichetta sull’impronta di carbonio, obiettivi più severi per la raccolta dei rifiuti e obbligo per le imprese di far rispettare i diritti umani e ambientali lungo tutta la catena di valore. A Strasburgo l’Europarlamento ha adottato la sua posizione sulla proposta di regolamento avanzata dalla Commissione Europea a dicembre 2020 sulle batterie e sui rifiuti di batterie, per rendere l’intero ciclo di vita più sostenibile e con meno impatto sull’ambiente.
La relazione firmata dall’eurodeputata dem Simona Bonafè (S&D) – dopo aver ricevuto il primo via libera in commissione per l’ambiente (ENVI) – è stata adottata oggi (1o marzo) con 584 voti favorevoli, 67 contrari e 40 astensioni e apre ufficialmente la strada ai negoziati con il Consiglio UE per portare a un accordo politico sul dossier. Le richieste dei deputati vanno a coprire l’intero ciclo di vita delle batterie, dalla progettazione al fine vita, con l’obiettivo di mantenere ed espandere la catena di valore in Europa, come richiesto dalla relatrice. L’iniziativa “crea un nuovo approccio per aumentare la circolarità delle batterie e introduce nuovi standard di sostenibilità che dovrebbero diventare un punto di riferimento per l’intero mercato globale delle batterie”, commenta la deputata.
Le stime dell’UE dicono che entro il 2030, la domanda globale di batterie potrebbe aumentare di 14 volte e che il fabbisogno per l’UE potrebbe rappresentare il 17 per cento della domanda totale, complice lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’avvento della mobilità a basse emissioni di carbonio (con il progressivo aumento di veicoli elettrici alimentati a batteria). I deputati propongono nel testo di introdurre una nuova categoria di “batterie per ‘mezzi di trasporto leggeri’ (LMT)”, come scooter e biciclette elettriche, e norme su una dichiarazione e un’etichetta di impronta di carbonio.
Entro il 2024, le batterie portatili negli elettrodomestici, come gli smartphone, e quelle per i mezzi leggeri dovranno essere progettate in modo che i consumatori possano rimuoverle da soli. Inoltre, si chiede l’introduzione di un obbligo di dovuta diligenza (due diligence) per le imprese, per garantire che la catena del valore delle batterie rispetti pienamente i diritti umani pur garantendo un approvvigionamento stabile. La relazione chiede infine di stabilire livelli minimi di cobalto, piombo, litio e nichel recuperati dai rifiuti per il riutilizzo in batterie nuove e obiettivi di raccolta rifiuti più rigorosi per le batterie portatili, rispetto alla proposta originaria della Commissione Ue. Nello specifico si chiede di raccogliere 70% delle batterie portatili entro il 2025, rispetto alla proposta originale della Commissione del 65%; e 80% entro il 2030 invece del 70%. Si chiedono inoltre tassi di raccolta minimi per le batterie LMT (75% entro il 2025 e 85% entro il 2030) e che tutti i rifiuti di batterie per autoveicoli, veicoli industriali ed elettrici siano raccolti.