Bruxelles – Verde, sostenibile e impegnata sulle riforme. L’Italia di Mario Draghi piace all’UE, che dà il suo benestare all’esborso di 21 miliardi di euro richiesti dal governo nell’ambito della strategia per la ripresa post-pandemia. Dieci miliardi in garanzie e undici miliardi in prestiti dal recovery fund, che dovrebbero arrivare “a inizio aprile”, dopo il via libera di Consiglio e Parlamento UE. Una buona notizia, che si inserisce nel solco dia una strategia nazionale già promossa.
Grandi aspettative su sostenibilità
La Commissione premia gli sforzi nel campo abitativo e non solo. Piace la strategia per l’efficienza energetica in edilizia. Da quello che l’Italia mette sul tavolo l’UE si attende l’ammodernamento in senso sostenibile di circa 32 milioni di metri quadrati, che dovrebbero portare all’abbattimento di circa il 40 per cento dispersione termico-energetica rispetto alla situazione attuale. In tal senso l’estensione del superbonus, su cui però si chiede di garantire che non ci siano frodi. Perché altrimenti Bruxelles si vedrebbe costretta a chiedere indietro i soldi.
Viene premiato lo sforzo per una migliore gestione idrica, soprattutto nel Mezzogiorno, e la riforestazione di aree periferiche. Anche gli sforzi per la mobilità urbana ed extra-urbana sostenibile meritano il benestare della Commissione. Piacciono le misure per potenziamento della rete ferroviaria, l’impegno nella ricerca di soluzioni sostenibili nel settore trasporti, e poi ancora gli investimenti nello sviluppo dell’idrogeno.
Digitale, la vera rivoluzione per amministrazione pubblica e giustizia
C’è l’impegno a portare ovunque la tecnologia 5G per internet veloce, il dispiegamento della banda larga, ma quello che convince di più i tecnici di Bruxelles sono gli impegni per giustizia e pubblica amministrazione. La trasformazione digitale viene considerata come fondamentale per liberare il potenziale di crescita del Paese. Iter burocratici più snelli, meno permessi e autorizzazioni, giustizia più rapida, comunicazioni immediate. E’ qui che l’UE vede il cambio di passo, perché si offre certezza al mondo delle imprese e investitori.
Lo sblocco di questi 21 miliardi di euro è legato soprattutto agli impegni in quest’area. La transizione digitale della pubblica amministrazione sarà sostenuta da 2.800 agenti temporanei, che saranno impiegati soprattutto al sud, a cui si aggiungeranno 100 esperti consulenti per garantire la riuscita dalla strategia.
Sostenibilità, ma impegno sulle riforme
“Non sosteniamo solo sostegno agli investimenti, sosteniamo anche le riforme”, il mantra di Bruxelles, riproposta una volta di più dal vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis. “Complimenti all’Italia”, ma “futuro, sarà essenziale mantenere questo slancio positivo attuando le riforme“. Ora si goda il momento e usi questi 21 miliardi di euro “per portare avanti il suo piano per ottenere una crescita più forte, più inclusiva e sostenibile negli anni a venire”, ma poi serviranno progressi sul fronte delle riforme strutturali.
Un concetto espresso anche da Paolo Gentiloni. “Sarà essenziale continuare l’efficace attuazione del piano per la ripresa”, incalza il commissario per l’Economia. “L’adempimento di questi impegni è fondamentale per realizzare il cambiamento strutturale necessario per spostare l’economia italiana su un percorso di crescita forte e durevole”.