Roma – Nel sostegno all’Ucraina, governo allineato con i partner europei e nonostante leggere fibrillazioni nella maggioranza, ha varato il decreto che prevede anche un supporto di mezzi ed equipaggiamento militare alle truppe di Kiev che stanno fronteggiando l’offensiva di Mosca. La norma è costruita in modo tale che comunque la cessione di armamenti debba passare attraverso una risoluzione delle Camere in deroga alle disposizioni vigenti.
Il tema troverà conferma anche domani nelle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi che prima al Senato e poi alla Camera, chiederà il mandato per affrontare l’emergenza della crisi. La maggioranza sta predisponendo una risoluzione unitaria che potrebbe ricevere il voto pressoché unanime del Parlamento e dunque anche dell’opposizione di Fratelli d’Italia.
Una parte importante del decreto approvato dal governo è dedicato alla strategia per affrontare “il livello di rischio imprevisto per il normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale”. A scopo preventivo è autorizzata l’adozione delle misure di aumento dell’offerta o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza. La norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili.
La diversificazione di approvvigionamento è stata confermata anche dal ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio che oggi ha fatto un viaggio lampo in Algeria. “Il governo italiano è impegnato per aumentare le forniture di gas da vari partner internazionali – ha sostenuto al termine dell’incontro con le autorità di governo – e tra questi l’Algeria, da sempre fornitore affidabile”.
Il provvedimento del governo prevede anche uno stanziamento supplementare di 10 milioni di euro per l’accoglienza dei profughi. Considerata la possibilità di un notevole flusso anche in considerazione della presenza in Italia di circa 250 mila ucraini, la norma prevede il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri già incrementata dopo l’abbandono della presenza militare in Afghanistan.
I cittadini ucraini potranno essere ospitati nei CAS (centri di accoglienza straordinaria) anche senza domanda di protezione internazionale. Insieme al Sistema di assistenza e integrazione (SAI) la disponibilità di accoglienza viene aumentata di circa 16 mila posti.
Infine a favore dell’Università, è stato istituito un apposito fondo con una dotazione di 500 mila euro per consentire a studenti, ricercatori e docenti di svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani.