Bruxelles – In meno di una settimana si è raggiunta un’unità forse mai vista prima in politica estera tra i Ventisette dell’UE. Dopo una giornata di trattative sull’ultima tema spinoso sul tavolo delle sanzioni contro la Russia – l’esclusione di Mosca dal sistema di pagamenti internazionali Swift – tutti i governi si sono allineati a quella che solo venerdì sera (25 febbraio) l’alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, aveva definito “solo una possibilità aperta”. E dopo aver colpito il presidente russo, Vladimir Putin, e il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, ora anche la Banca Centrale russa è nel mirino delle misure restrittive delle potenze mondiali.
Con un comunicato congiunto nella serata di ieri (26 febbraio), i leader di Commissione UE, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti si sono impegnati a “garantire che banche russe selezionate siano rimosse dal sistema di messaggistica Swift“, assicurando con le nuove sanzioni “che queste banche siano scollegate dal sistema finanziario internazionale e danneggi la loro capacità di operare a livello globale”. L’iniziale resistenza di Italia, Germania, Ungheria e Cipro – determinata dagli intensi scambi tra le economie di questi Paesi e quella russa – si è dissolta nella giornata di ieri, in particolare con il via libera di Berlino nel tardo pomeriggio.
A questo si aggiunge la decisione di colpire la capacità della Banca Centrale russa di “impiegare le sue riserve internazionali in modi che minano l’impatto delle nostre sanzioni”, si legge nella nota. Come terza misura, stop ai passaporti d’oro, che permettono agli oligarchi russi di acquisire cittadinanza straniera e di accedere ai sistemi finanziari da cui si vuole escluderli: “Ci impegniamo ad agire contro le persone e le entità che facilitano la guerra in Ucraina”, sottolineano con forza i leader delle potenze occidentali, a supporto degli “sforzi eroici del popolo ucraino per resistere all’invasione della Russia” e nel tentativo di “rendere collettivamente questa guerra un fallimento strategico per Putin“.
Dopo la proposta della Commissione ai leader UE, a Bruxelles il via libera alle misure è prevista nelle prossime ore, nel corso della riunione in videoconferenza tra i ministri degli Affari Esteri per mettere a punto il terzo pacchetto (o ultima integrazione) di sanzioni, questione Swift inclusa. “Mentre le forze russe scatenano il loro assalto su Kiev e altre città ucraine, siamo decisi a continuare a imporre alla Russia dei costi che la isoleranno ulteriormente dal sistema finanziario internazionale e dalle nostre economie”, ha dichiarato la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, che ha sottolineato quanto la guerra intrapresa da Putin sia “un tentativo di distruggere l’Ucraina, ma anche il futuro del suo stesso Paese”. Intervistato da Reuters, l’ex-vicepresidente della Banca Centrale Sergei Aleksashenko ha affermato che queste misure determineranno “una catastrofe sul mercato valutario russo lunedì”. Quello che potrebbe succedere sarà lo stop del commercio “e poi il tasso di cambio sarà fissato a un livello artificiale, proprio come ai tempi dell’Unione Sovietica”, ha avvertito Aleksashenko.
La presidente von der Leyen ha poi ricordato che “a poche decine di chilometri dal confine orientale dell’UE, l’esercito russo sta commettendo azioni barbare”, con bombardamenti e attacchi missilistici e uccidendo civili. Ma, allo stesso tempo, “il mondo intero è testimone della resistenza determinata e coraggiosa dell’esercito e della popolazione ucraina“. Entrati nel quarto giorno di combattimenti, la resistenza attorno a Kiev ha impedito al momento alle forze russe di entrare nella capitale, anche se sono in corso da più di 24 ore feroci combattimenti e le truppe di Mosca sono riuscite a entrare a Kharkiv, la seconda città ucraina. Mentre l’offensiva russa sembra però iniziare a perdere lo slancio iniziale, l’ONU riporta “almeno 240 vittime civili” e “più di 200 mila ucraini sfollati interni, che cercano di fuggire attraverso i confini internazionali”, con il bilancio della guerra che sta già avendo “un impatto su oltre tre milioni di persone”.
A supporto della resistenza ucraina guidata dal presidente Volodymyr Zelensky, un’altra decisione di alcuni governi dell’Occidente potrebbe svoltare l’approccio delle potenze mondiali alla questione degli aiuti all’Ucraina oltre le sanzioni. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz ha annunciato ieri che Berlino fornirà all’Ucraina mille lanciagranate anticarro e 500 missili terra-aria Stinger “su una base di emergenza”, mentre il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha reso noto con un comunicato che invierà 350 milioni di dollari in armi, tra cui missili anticarro Javelin, sistemi antiaerei e altri armamenti. Il primo ministro olandese, Mark Rutte, ha comunicato al presidente Zelensky che “oltre ai 200 missili antiaerei Stinger già in arrivo”, i Paesi Bassi consegneranno all’Ucraina “ulteriori strumenti militari per l’autodifesa contro l’aggressione russa”, tra cui 50 armi anticarro Panzerfaust-3 e 400 razzi. Dall’Italia invece arriva la comunicazione del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, di un’erogazione “immediata” di 110 milioni di euro al governo di Kiev e la chiusura dello spazio aereo alla Russia.
Fighting in Kharkiv pic.twitter.com/tb8OTThMwj
— OSINTtechnical (@Osinttechnical) February 27, 2022