Bruxelles – Il patto di stabilità tornerà in funzione. E’ attualmente sospeso, causa pandemia, ma non si può immaginare di riproporlo così com’è e così com’è stato. “La semplificazione del quadro è un obiettivo essenziale della revisione”. Su questo Paolo Gentiloni vuole essere chiaro. Partecipando alla conferenza ‘La strada da seguire per la governance economica dell’UE’, organizzata dalla direzione generale Ecfin e Comitato economico e sociale europeo (Cese), il commissario per l’Economia non può non riconoscere che “nel corso degli anni le nostre regole di bilancio sono diventate troppo complesse e di difficile comprensione, a causa del moltiplicarsi delle sotto-regole e del ricorso a variabili soggette a continua revisione”.
Per le politiche di bilancio post-pandemia la via maestra è la riforma di regole che sembrano ormai complesse. “La semplificazione del quadro aiuterà anche ad aumentare la titolarità nazionale e a sostenere solidi quadri di bilancio nazionali”, insiste Gentiloni, che cita il meccanismo di ripresa come modella da seguire al termine della riflessione in corso sulle regole comuni per le finanze pubbliche. Next Generation EU, con il suo recovery fund e i piani nazionali ad essi collegati, “ha un approccio di governance unico”. Come spiega, “da un lato, consente agli Stati membri di assumersi la responsabilità delle riforme e degli investimenti presentati nei loro piani di ripresa e resilienza”. Allo stesso tempo, “dall’altra parte, assicurando che tutti questi piani si muovano nella direzione delle regole e delle priorità politiche europee comunemente concordate“.
Ma c’è di più. Nella necessità di rivedere le regole, occorre riconsiderare anche le procedure di controllo ed eventuale sanzione nei confronti degli Stati membri. “Dobbiamo anche riflettere su come migliorare la procedura degli squilibri macroeconomici e come promuovere riforme strutturali che aumentino la competitività o riducano le distorsioni del debito”.
La Commissione europea intende presentare le proposte per la revisione del patto di stabilità “prima della pausa estiva, dopo aver ascoltato tutte le parti interessate, e in tempo per trovare un accordo entro il 2023”, quando l’Europa degli Stati tornerà a ragionare in termini non emergenziali. La semplificazione è sentita come essenziale e si lavora in tal senso. L’ìpotesi che sembra prendere corpo sembra essere una nuova comunicazione sulla flessibilità, un documento interpretativo delle regole esistenti momentaneamente non in vigore, verosimilmente nella forma di linee guida.
I Ventisette avranno modo di confrontarsi in occasione delle riunioni informali di Eurogruppo ed Ecofin di venerdi e sabato (25 e 26 febbraio). La presidenza francese del Consiglio UE ospiterà un vertice informale dei capi di Stato e di governo per discutere di tutto questo il 10 e 11 marzo. Ad ogni modo, ribadisce Gentiloni, “la sfida consisterà nel trovare il giusto equilibrio tra la riduzione del debito e il sostegno alla crescita, ponendo al contempo la crescita al centro del nostro quadro di regole”.