Bruxelles – Misure per un reddito equo agli agricoltori europei. Germania e Austria, con il sostegno di Italia, Belgio, Bulgaria, Cipro, Finlandia, Grecia, Ungheria, Malta, Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna porteranno sul tavolo del Consiglio agricoltura in programma oggi (21 febbraio) a Bruxelles la proposta di una “alleanza per la sicurezza alimentare” per determinare una serie di misure a favore del reddito degli agricoltori dell’UE, soprattutto attraverso la nuova politica agricola comunitaria.
In un documento reso pubblico giovedì 17, le delegazioni dei 14 Stati membri sottolineano che il reddito “persistentemente basso degli agricoltori europei” per i loro prodotti pone una seria minaccia alla redditività di molte aziende agricole. Gli ultimi mesi li hanno messi ulteriormente a dura prova, tra requisiti sempre “nuovi e più severi per la produzione agricola, nonché svantaggi competitivi rispetto ai produttori dei paesi terzi”. Tra le altre cose anche il significativo aumento dei prezzi dei fattori di produzione, tra cui l’energia, i fertilizzanti e i mangimi per animali negli ultimi mesi “pone un pesante fardello sugli agricoltori”, si legge nel documento secondo cui “questa combinazione di vari fattori minaccia sostanzialmente l’esistenza economica degli agricoltori europei e l’agricoltura produttiva nel suo complesso”.
Si propone dunque di iniziare a migliorare la situazione con la piena attuazione della direttiva UTP sulle pratiche commerciali sleali in tutti gli Stati membri per aiutare “a ridurre le asimmetrie lungo la catena del valore. Un secondo modo per aumentare il valore aggiunto è la sensibilizzazione e l’apprezzamento dei servizi pubblici forniti dagli agricoltori come la conservazione o il miglioramento della biodiversità, il contributo dell’agricoltura alla protezione dell’ambiente, del suolo e del clima e il miglioramento del benessere degli animali che secondo le delegazioni “non sono stati finora adeguatamente riflessi dal mercato”.
Un terzo aspetto che contribuisce a garantire la sicurezza alimentare è il rafforzamento delle delle catene di approvvigionamento regionali e delle vie di trasporto brevi, come già la Commissione Europea ha delineato nella strategia “Farm to Fork” dedicata alla filiera agroalimentare. L’ultimo aspetto da considerare, secondo i Paesi, “è il desiderio dei consumatori di avere informazioni dettagliate sull’origine del cibo offerto nei supermercati”, scrivono, riaprendo il tema dell’etichettatura d’origine a livello europeo su cui “sono urgentemente necessarie misure intensificate e un quadro giuridico a livello europeo”. Chiedono alla Commissione non solo di valutare e migliorare continuamente gli strumenti esistenti, ma soprattutto di presentare rapidamente una proposta legislativa “per un’etichettatura d’origine obbligatoria in tutta l’UE che tenga conto delle mutate esigenze dei consumatori” e soprattutto di creare un ambiente “in cui gli agricoltori possano di nuovo vivere in modo equo del loro lavoro quotidiano”.