Bruxelles – Sensibilizzazione dei Paesi terzi sulle conseguenze dei cambiamenti climatici e spinta ai finanziamenti su larga scala per la transizione energetica dei Paesi a medio e basso reddito. Sono queste le direttrici della diplomazia climatica dell’UE, così come emerso dalle conclusioni del Consiglio dell’UE approvate oggi (lunedì 21 febbraio), che sottolineano la necessità di accelerare l’attuazione dei risultati della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) di Glasgow.
È proprio nel contesto di quanto emerso alla COP26 del novembre dello scorso anno che la sensibilizzazione dei Paesi terzi viene considerata di “importanza fondamentale” e il motivo per cui gli Stati membri dell’Unione “si impegneranno con i partner di tutto il mondo per affrontare le sfide legate a tale attuazione”, lavorando “attivamente” alle diverse iniziative e bandi settoriali della COP26, si legge nelle conclusioni. L’UE riconosce che gli effetti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e del degrado ambientale rappresentano “rischi per la realizzazione dei diritti umani, della sicurezza umana e dello Stato“, con un impatto negativo sulla pace e la stabilità globali “e spesso accelerando o aggravando le vulnerabilità e l’instabilità esistenti”. In questo senso “il Consiglio accoglie con favore la maggiore attenzione delle Nazioni Unite sul nesso tra clima, pace e sicurezza”, nonostante sia stato ribadito che i diritti umani debbano essere “integrati sistematicamente” nell’azione per il clima e nella diplomazia energetica.
Ma a preoccupare è soprattutto la “mancanza di finanziamenti su larga scala per transizioni energetiche nei Paesi a reddito medio e basso”, che continua a rappresentare “un ostacolo allo sviluppo verde e sostenibile“. Di qui l’obiettivo dell’Unione di “continuare a fornire un’offerta sostenibile, ecologica e positiva ai partner per lo sviluppo di infrastrutture energetiche, di trasporto e digitali affidabili e resilienti ai cambiamenti climatici”. Il Consiglio dell’UE ha invitato anche gli altri Paesi sviluppati a rispettare l’impegno collettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno nel 2022, così come le banche multilaterali di sviluppo e le istituzioni finanziarie internazionali a svolgere “un ruolo catalizzatore nella mobilitazione del settore privato e nel trasferimento della finanza globale flussi verso investimenti sostenibili e verdi”.