Bruxelles – L’Unione europea è in grado di far fronte a una parziale interruzione delle importazioni di gas dalla Russia. “Abbiamo analizzato tutti i possibili scenari nel caso in cui Mosca decidesse di interrompere, parzialmente o totalmente, la fornitura di Gas all’UE. Con tutte le misure che abbiamo preso, siamo al sicuro”, assicura la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ieri (15 febbraio) ha rilasciato a Strasburgo un’intervista ad alcune agenzie internazionali, tra cui l’AGI. Le crescenti tensioni con Mosca sull’Ucraina hanno sollevato preoccupazioni sui flussi di gas russo verso l’Europa, insolitamente bassi rispetto alla media annuale, costringendo l’UE a rivedere i suoi piani di emergenza in caso di crisi di approvvigionamento e cercare di diversificare le proprie forniture di gas in caso di ritorsioni da parte di Putin.
“Il rischio è evidente”, ha ammesso von der Leyen. “Per questo dallo scorso mese abbiamo lavorato in modo molto sodo per mitigare questo rischio”. La Russia fornisce circa il 40 per cento del gas naturale europeo, attraverso i gasdotti e le riserve degli impianti che si trovano su territorio europeo. Le riserve devono essere riempite dai fornitori di gas “durante l’estate in preparazione dell’inverno. Ora, se guardiamo alle riserve totali siamo al 34 per cento che equivale a 34 miliardi di metri cubi. Ma è interessante che il più grande fornitore, (la compagnia russa) Gazprom, ha la sua riserva sotto il 15 per cento”, ha dettagliato la presidente. “Ed è un comportamento strano per un’azienda che non approfitta di una situazione di un’altissima domanda e prezzi molto alti per massimizzare il profitto”.
Da settimane ormai Bruxelles denuncia l’inaffidabilità della compagnia energetica russa come regolare fornitore dell’UE, su cui ha avviato anche una indagine approfondita. Un motivo in più che spinge Bruxelles a cercare di diversificare le forniture di gas con partner più affidabili di Mosca. “Abbiamo parlato con altri fornitori affidabili di gas, soprattutto Gnl (Gas naturale liquefatto). Per esempio Stati Uniti, Qatar, Egitto, Azerbaigian, Nigeria per incrementare la loro fornitura all’Unione europea. Abbiamo parlato anche ai grandi acquirenti di Gnl per chiedere se possono trasferire dei contratti a favore dell’Unione”, spiega von der Leyen.
A mitigare il potenziale impatto a breve termine di un’interruzione dell’approvvigionamento di gas russo è anche il fatto che ci dirigiamo verso la primavera, quando la domanda di riscaldamento a gas in genere diminuisce. “Siccome siamo ora a un mese e mezzo alla primavera, periodo in cui sappiamo che la domanda di energia si riduce perché diminuisce l’esigenza di riscaldamento, i nostri modelli mostrano che per una parziale interruzione della fornitura o ulteriore riduzione delle consegna da parte di Gazprom, siamo al sicuro”, assicura la presidente.
Ma l’UE si è preparata anche con lo sviluppo delle infrastrutture strategiche negli ultimi anni, per attrezzarsi meglio a distribuire gas ed elettricità tra i Paesi. “Abbiamo aumentato ed espanso la nostra rete di gasdotti. Per esempio, il Corridoio sud è ora operativo. E ancora: il gasdotto che va dalla Norvegia, Polonia agli Stati baltici sarà operativo molto presto. Ed entrambi, ovviamente, aumentano le forniture se necessario”, conferma von der Leyen nell’intervista. “Abbiamo aumentato i nostri terminal di Gnl ad una capacità totale di 160 miliardi metri cubi e rafforzato la rete paneuropea di gasdotti e di interconnettori, così con i terminal Gnl e i gasdotti si può indirizzare il gas ovunque si voglia nell’UE”.
In coordinamento con i partner internazionali, Stati Uniti, Canada e Regno Unito, Bruxelles si dice pronta a far fronte a un eventuale attacco all’Ucraina da parte della Russia e a “imporre costi severi e immediati alla Russia, con un pacchetto di sanzioni solido e completo”, ha assicurato von der Leyen, spiegando che si tratterà di una gamma “senza precedenti di sanzioni economiche, finanziarie e di controllo delle esportazioni che creerà un impatto massimo sull’economia russa e sul suo sistema finanziario”.