Bruxelles – Crescono in Unione Europea i terreni agricoli adibiti all’agricoltura biologica, mentre le vendite al dettaglio dei prodotti bio toccano il nuovo record di 52 miliardi di euro nel 2020. E’ quanto sottolineano i dati dell’annuario statistico “Il mondo dell’agricoltura biologica 2022”, pubblicato oggi (15 febbraio) e realizzato dall’Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica (FiBL) che ha osservato un aumento di oltre 0,7 milioni di ettari nell’Unione Europea dei terreni in quota biologica (+ 5,3 per cento rispetto all’anno prima): in totale il 9,2 per cento dei terreni agricoli in Unione Europea era adibito all’agricoltura biologica, per circa 14,9 milioni di ettari. Siamo ancora lontani dall’obiettivo fissato dalla Commissione Europea nelle strategie Farm to Fork e della Biodiversità di arrivare complessivamente al 25 per cento dei terreni bio al 2030, ma la crescita c’è.
Gli ultimi dati Eurostat relativi al 2019 stimavano in 13,8 milioni di ettari la superficie biologica totale nell’Unione europea, corrispondente all’8,5 per cento della superficie agricola utilizzata totale. Quindi un aumento è certificato e dopo la Francia, l’Italia è il Paese UE ad aver aumentato di più la quota di ettari bio rispetto al 2019 (con una quota di 102mila ettari in più rispetto all’anno precedente). Complessivamente, in tutto il continente europeo nel 2020 c’erano 17,1 milioni di ettari di terreni agricoli biologici, circa il 3,4 per cento del totale dei terreni agricoli totali. Con quasi 2,5 milioni di ettari, la Francia è diventata il primo Paese in UE in termini di terreni agricoli in gestione biologica, seguita da Spagna (2,4 milioni di ettari), Italia (2,1 milioni di ettari) e Germania (1,7 milioni di ettari).
Ma a toccare un nuovo record nel 2020 è anche il mercato agricolo biologico in Europa, con le vendite al dettaglio che hanno raggiunto i 52 miliardi di euro e 44,8 miliardi solo nell’Unione europea. Secondo il rapporto statistico si tratta di un aumento del 15 per cento rispetto all’anno prima e il più alto tasso di crescita osservato negli ultimi dieci anni. Si osserva che il mercato più grande in Europa è stato quello della Germania (14,99 miliardi di euro), mentre l’Unione europea rappresenta il secondo più grande mercato singolo per i prodotti biologici a livello globale dopo gli Stati Uniti (per un valore di 49,5 miliardi di euro).
I realizzatori del rapporto osservano che i mercati del biologico in molti Paesi hanno mostrato una crescita a due cifre anche a causa della pandemia da COVID-19, vista la tendenza a rimanere di più a casa e cucinare più spesso. Se il trend della crescita dovesse continuare in questo modo, conclude il rapporto statistico, anche da parte dell’Unione Europea dovrebbe arrivare più sostegno alla produzione e la lavorazione dei prodotti biologici attraverso la strategia per l’agroalimentare ‘Farm to Fork’ (Dal campo alla tavola). L’Italia è il Paese UE ad aver avuto il maggior numero di produttori e trasformatori biologici nel 2020, con 71.590 produttori biologici attivi nella Penisola a fronte di quasi 350mila produttori nell’Unione Europea e 420mila in tutta Europa e quasi 23 mila trasformatori su 84.799 in Europa e oltre 78mila nell’Unione Europea.