Bruxelles – L’Unione Europea vuole migliorare l’accesso degli agricoltori a soluzioni alternative ai pesticidi chimici e sta adottando nuove norme per aumentare la disponibilità dei pesticidi organici più rispettosi dell’ambiente e della salute pubblica. Gli Stati membri hanno approvato ieri (10 febbraio) una proposta di regolamento della Commissione per modificare le norme attuali e accelerare l’autorizzazione all’immissione in commercio di questi pesticidi biologici. Questo per garantire che le nuove soluzioni biologiche alternative alle sostanze chimiche vengano immesse sul mercato più rapidamente.
Nel quadro della strategia di filiera agroalimentare Farm to Fork, lanciata a maggio del 2020, la Commissione Europea ha fissato l’obiettivo di ridurre la dipendenza e l’uso dei pesticidi sintetici, molto diffusi in agricoltura nella lotta ai parassiti (che causano fino al 35 per cento delle perdite agricole) ma che possono comportare varie problematiche ambientali, ecologiche e di salute. Accanto al lavoro sulla riduzione dei pesticidi sintetici, l’UE vuole immettere sul mercato sostanze attive biologiche, compresi i microrganismi. I cosiddetti biopesticidi sono prodotti con tossicità più bassa che si decompongono anche con più facilità nell’ambiente.
Gli Stati membri hanno approvato quattro atti giuridici che semplificheranno il processo di approvazione e autorizzazione dei prodotti fitosanitari biologici che contengono microrganismi. Le nuove regole dovrebbero essere applicati entro novembre, e a partire da allora l’approvazione dei microrganismi e l’autorizzazione dei prodotti fitosanitari biologici che li contengono sarà notevolmente più rapida. Ciò garantirà che nuove soluzioni biologiche in grado di sostituire le sostanze chimiche vengano immesse sul mercato più rapidamente.
“I prodotti biologici possono proteggere le loro colture con minori rischi per la salute umana o per l’ambiente”, ha commentato la commissaria alla salute e sicurezza alimentare, Stella Kyriakides. “I sistemi alimentari sono fattori chiave del cambiamento climatico e del degrado ambientale e dobbiamo portare urgentemente questa transizione. L’UE ha requisiti ambientali tra i più elevati e un ruolo di primo piano quando si tratta di sostenibilità del suo sistema alimentare: l’annuncio di oggi ne è un’ulteriore prova tangibile e concreta di ciò”.