Bruxelles – Nella giornata di presentazione di “uno dei più importanti atti della Commissione geopolitica”, la strategia UE sui microchip, l’esecutivo comunitario si sbilancia su un altro tassello del puzzle sul rafforzamento dell’autonomia strategica dell’Unione nel settore industriale e commerciale. “Entro la fine di quest’anno proporremo un nuovo strumento di emergenza a protezione del Mercato unico, che potrà essere attivato per mantenere beni, servizi e persone in movimento, quando la prossima crisi ci colpirà”, ha anticipato la vicepresidente della Commissione UE per il Digitale, Margrethe Vestager.
Aprendo l’edizione 2022 degli Industry Days (l’evento annuale sulla politica industriale UE), la vicepresidente Vestager ha sottolineato che “le discussioni fondamentali riguarderanno come rafforzare la resilienza, affrontare le dipendenze strategiche e sostenere le transizioni verdi e digitali” a tutti i livelli. Lo standard di riferimento è proprio l’European Chips Act, basato sulla ricerca, sulla sicurezza della catena di approvvigionamento e sulla cooperazione con i partner globali “per salvaguardare la fornitura di microchip in Europa, che sono come le vene e le arterie di un’economia moderna”. Una delle lezioni lasciate in eredità dalle recenti crisi (COVID-19 e dei semiconduttori) è che “le dipendenze strategiche ci rendono vulnerabili nei tempi di crisi” e per questa ragione “in alcune aree strategiche dell’economia, dobbiamo lavorare per ridurla“.
Ma un altro punto cardine della strategia industriale dell’UE riguarda proprio la resistenza del Mercato unico, “il miglior argomento dell’UE per una società libera, aperta e giusta”, ha aggiunto con decisione Vestager. “Dobbiamo continuare a completare il nostro Mercato unico nei settori in cui persistono barriere e lacune, come i servizi e l’energia” e attraverso una “rigorosa applicazione della politica di concorrenza”. In quella che è stata definita “più una maratona che uno sprint”, si inserisce anche la comunicazione sulla politica di concorrenza adottata nel novembre dello scorso anno, con cui l’esecutivo comunitario aveva aperto alla possibilità di approvare aiuti di Stato per colmare “potenziali lacune di finanziamento per la creazione di impianti europei di prima generazione” nell’ecosistema dei semiconduttori.
Tutti i settori UE sono coinvolti da questa necessità di rafforzare il Mercato unico, dall’edilizia al tessile, dal turismo alla sanità, fino al commercio al dettaglio. Tutti “pesantemente interessati dalle transizioni verdi e digitali” e su cui è necessario “elaborare politiche giuste, altrimenti alla prossima crisi rischieremo di essere spazzati via”. Un’altra lezione che arriva dalle crisi che hanno investito l’Unione e il resto del mondo, da cui “possiamo emergere più forti”, ha esortato Vestager: “Ci ha aperto gli occhi sul fatto che il cambiamento avviene lentamente… fino a quando non accade tutto in una volta”.