Bruxelles – “Ci auguriamo il meglio, ma siamo preparati al peggio”. Per il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, la diplomazia e il dialogo conservano ancora un ruolo di primo piano “per evitare il peggio” nell’escalation di tensione con la Russia nella crisi in Ucraina, ma “dobbiamo essere preparati ad agire in risposta” nel caso di una aggressione verso Kiev.
L’alto rappresentante UE è volato a Washington insieme alla commissaria per l’Energia Kadri Simson per co-presiedere il consiglio UE-USA sull’energia (in corso fino a domani, 8 febbraio), organizzato nel mezzo delle tensioni con Mosca sulle forniture di gas all’UE. Un vertice “che non potrebbe avere tempismo migliore”, sostiene Borrell in un punto stampa con il segretario di stato americano Antony Blinken. Bruxelles cerca di diversificare le proprie forniture di gas nel caso in cui la Russia dovesse chiudere i rubinetti verso l’Europa, già gravata dall’impennata dei prezzi di gas ed energia elettrica.
E’ soprattutto l’occasione per rafforzare la cooperazione transatlantica tra le tensioni con la Russia e fare sfoggio di una partnership ritrovata e allineata tanto sul fronte energetico quanto sulle sanzioni verso Mosca in caso di passi falsi da parte russa. “Qualunque sarà la decisione che prenderà (Vladimir) Putin (il presidente russo), troverà Stati Uniti e Unione Europea pienamente allineati, coordinati e uniti”, ha assicurato Antony Blinken. Washington, Bruxelles e gli altri alleati della NATO hanno “messo sul tavolo idee e proposte per trovare un terreno comune con Mosca, per rafforzare la sicurezza internazionale”, ha spiegato. Il cammino della diplomazia è quello da seguire ma anche Blinken precisa che allo stesso tempo ci saranno “enormi conseguenze se la Russia porterà avanti l’aggressione nei confronti dell’Ucraina, abbiamo messo a punto un piano di risposta rapida che prevede anche sanzioni e e controlli sulle importazioni che avranno effetto a lungo termine sulle tecnologie di cui l’economia russa ha bisogno. E stiamo lavorando a stretto contatto con l’UE che prenderà azioni complementari”, ha assicurato Blinken.
“Abbiamo chiesto alla Russia di ridurre l’escalation e stiamo dispiegando sforzi diplomatici per convincere la Russia a scegliere la via del dialogo e questo deve continuare. Ma, allo stesso tempo, dobbiamo essere chiari, tutti insieme, che qualsiasi ulteriore aggressione contro l’Ucraina avrebbe conseguenze enormi e in risposta a costi elevati”, fa eco anche Borrell, il quale ha ricordato che Mosca sta utilizzando “le forniture di energia all’Europa come arma di guadagno geopolitico” nel mezzo di un’impennata dei prezzi dell’energia in tutto il mondo. Per Blinken e Borrell la sicurezza internazionale passa anche per la sicurezza energetica “su cui stiamo lavorando insieme” per proteggere le forniture energetiche dagli shock derivanti dalla crisi ucraina, hanno affermato entrambi.
Blinken ha assicurato che Washington si sta “coordinando con i nostri alleati e partner, con le parti interessate del settore energetico, anche sul modo migliore per condividere le riserve energetiche nel caso in cui la Russia chiuda il rubinetto o avvii un conflitto che interrompe il flusso di gas attraverso l’Ucraina”, ha assicurato Blinken. “Il nostro lavoro congiunto serve per accelerare la transizione energetica”, ha aggiunto anche Borrell, ricordando che la decarbonizzazione è l’unico modo “per affrontare il cambiamento climatico”.