Bruxelles – Anche le imprese italiane devono fare attenzione al ritorno delle proposte dell’EU Business Register, un’iniziativa di spam che si ripresenta sempre uguale a se stessa negli anni, ma che per la sua verosimiglianza si rivela pericolosa per chi non si accorge del costo dell’adesione. Su un sistema che mischia detto e non detto, sulla poca trasparenza della grafica del contratto si basa l’EU Business Register con sede a Utrecht (Paesi Bassi).
L’azienda in pratica riceve una mail in lingua inglese dall’EU Business Register, in cui il titolare o chi per lui ha potere di rappresentanza viene invitato a compilare e firmare un modulo, per inserire (in apparenza “gratuitamente”, giocando sull’errata interpretazione della parola “updating”, scritta all’interno di una frase opportunamente costruita) la propria attività nel “Registro delle imprese UE”. Il modulo in questione si trova in allegato alla mail, in formato PDF, e chiede al destinatario informazioni non riservate sul tipo di attività: nome, indirizzo, numero di telefono, ambito operativo.
L’iscrizione non è in realtà gratuita. Chiunque restituisca il modulo compilato sta in realtà sottoscrivendo un contratto legalmente vincolante, che obbliga l’azienda a pagare 995 euro annuali per tre anni. I dettagli si trovano effettivamente in calce al modulo, in un testo che esplicita i termini del contratto (cifre, periodicità, scadenza, rinnovo, vincoli), ma in caratteri minuscoli. Perciò, il mancato pagamento è a tutti gli effetti un’inadempienza e il contraente che non rispetta i termini di pagamento può incorrere in un’azione legale.
Non si tratta di phishing mirato, cioè l’associazione non è in possesso di nessuna informazione delle imprese che sta contattando (fatta eccezione per l’indirizzo mail), ma potrebbe beneficiare della mancanza di accortezza dei destinatari. Si tratta di una distrazione che ha colpito aziende in tutto il mondo, anche nell’UE e in Italia.
Dunque, bisogna, come in ogni caso, leggere sempre tutto il documento che ci viene proposto e bisogna essere consapevoli che l’EU Business Register non ha nulla a che fare né con l’Unione Europea né con il Registro europeo delle imprese (EBR), il network online dei registri delle imprese nazionali che fornisce l’accesso alle informazioni e ai documenti ufficiali delle imprese di 20 Paesi.
In una nota l’European Business Registry Association (EBRA), l’associazione che gestisce l’EBR, ha specificato a chiare lettere di non avere “alcuna relazione con l’EU Business Register“, che “non è un’autorità di registrazione e non gestisce alcuna banca dati delle imprese”. L‘EBRA “non può e non chiederà alcun pagamento alle aziende per essere inserite in una banca dati”, specifica la nota.